Estero

Coronavirus nel mondo, il contagio che cambia le cose

Sono 98.387 i casi confermati, 3.383 decessi: è quanto emerge dall'ultimo aggiornamento del quadro fornito dall'università Johns Hopkins

Time Square, New York (Keystone)
6 marzo 2020
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Sono già 91 i Paesi ed i territori nel mondo colpiti dal coronavirus, che registrano un totale di 98.387 casi confermati e 3.383 decessi: è quanto emerge dall'ultimo aggiornamento del quadro fornito dall'università Johns Hopkins sull'evoluzione del virus. Si va dalla Nuova Zelanda al Canada, dall'Argentina alla Russia: con Cina, Corea del Sud e Italia in testa per numero di contagi. E il virus non ha risparmiato neanche le isole di Saint-Barthelemy (Francia), nei caraibi, e Faroe (Danimarca), nel Nord Atlantico.

Cina e Corea del Sud

La Cina ha riportato 30 nuovi morti, 143 nuove infezioni e 16 cosiddetti "contagi di ritorno", i casi importati da persone arrivate nel Paese. Nel complesso, sono 3.042 le persone decedute in Cina per il Covid-19, ha riferito la Commissione sanitaria nazionale (Nhc). Dal canto suo la Corea del Sud ha registrato 196 nuovi casi rispetto all'ultimo bollettino del pomeriggio di ieri, per un totale di infezioni salito a 6.284. I decessi sono saliti a 42, secondo quanto riferito dal Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc).

Germania

Anche in Germania le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse nel distretto di Heinsberg, nel Nordreno-Vestfalia, almeno fino al 15 marzo. Lo ha reso noto l'amministrazione in un videomessaggio. Si tratta dell'area più colpita nel paese. Stando alle ultime informazioni, sarebbero 195 i casi risultati positivi nella regione fino alla serata.

Giappone

Il governo giapponese ha deciso la cancellazione delle commemorazioni dell'anniversario del disastro di Fukushima, per contenere i rischi di un ulteriore contagio. Lo ha comunicato l'esecutivo nipponico al termine di una riunione tenuta nella mattinata di venerdì. La cerimonia si sarebbe dovuta tenere mercoledì prossimo, la data che coincide con il nono anniversario del triplice disastro: il terremoto, lo tsunami e la catastrofe nucleare che ne è seguita. Il premier Shinzo Abe e i ministri del governo - riferisce il canale pubblico Nhk - offriranno le loro preghiere nell'esatto minuto in cui si è manifestato l'incidente, mentre Abe parteciperà ad una manifestazione commemorativa per le vittime. Nell'incidente dell'11 marzo 2011 sono morte oltre 200mila persone, molte delle quali risultano ancora disperse.

Argentina

L'Argentina ha reso noto di aver registrato a Buenos Aires il suo secondo caso confermato di coronavirus. Si tratta, scrive l'agenzia di stampa Telam, di un giovane di 23 anni, rientrato da un viaggio in Italia settentrionale il primo marzo e che il 3 marzo ha cominciato a manifestare sintomi di febbre, tosse e malessere generale, tanto da chiedere assistenza ad una clinica della capitale. Attualmente il giovane è ricoverato in isolamento nella Clinica Otamendi, rappresentando il secondo caso di Covid-19 importato. Il suo stato generale di salute, hanno reso noto fonti sanitarie, "è buono". Questo paziente contagiato non ha alcuna relazione con la persona di 43 anni che domenica scorsa è rientrata da Roma a Buenos Aires con un volo Alitalia, e che nel pomeriggio si è sentito male ricorrendo immediatamente ad una clinica del Gruppo 'Medical Suisse' che ha accettato in tempo record i contagio.

Stati Uniti

Primi tre casi in Maryland, nella contea di Montgomery che confina con la Virginia e Washington Dc: si tratta di una coppia di settantenni e di una donna sui 50 anni. Lo rende noto il governatore Larry Hogan. Tutti hanno contratto il virus viaggiando all'estero. Le loro condizioni sono buone

Australia

Acquasantiere vuote, calice del vino off limit per il sacerdote e niente ostia sulla lingua per i fedeli: queste alcune delle misure chieste dalla Conferenza Episcopale australiana. In particolare, raccomandano i vescovi, l'ostia dovrebbe essere posta nelle mani dei fedeli "per via dell'alto rischio di trasmissione alle persone che continuano a riceverla sulla lingua". In un comunicato la Conferenza chiede alle diocesi e alle parrocchie di adottare i cambiamenti visto il gran numero di persone che partecipano alle "celebrazioni liturgiche e in risposta a numerose richieste di chiarimenti da parte di diocesi, parrocchie e individui". I vescovi raccomandano inoltre ai fedeli di "evitare di stringersi la mano nello scambiarsi il segno di pace, offrendo invece un sorriso, un saluto, un cenno della mano o del capo, o un inchino". Finora in Australia si registrano due decessi a causa del virus, mentre i casi accertati sono 60

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