Estero

Guerra in Siria, 'si rischia il ritorno dell'Isis'

Secondo l'ex sindaco di Kobane, la città curda che per prima ha sconfitto l'Isis in Siria, 'senza il sostegno dell'Europa e degli Stati Uniti il mondo intero è in pericolo'

Offensiva turca aerea e terrestre (Keystone)
10 ottobre 2019
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In Siria, "senza il sostegno dell' Europa e degli Stati Uniti c'è il rischio concreto che l'Isis si riorganizzi". Lo afferma Anwar Muslem, l'ex sindaco di Kobane, la città curda che per prima ha sconfitto l'Isis in Siria, in un'intervista a Repubblica.

I bombardamenti turchi "stanno colpendo l'area tra Ras al Ain e Tal Abyad: civili che vivevano in pace ora hanno il terrore che le milizie estremiste che il governo turco ha fatto arrivare da Idlib e Afrin compiano massacri come è avvenuto ad Afrin", spiega Muslem.

In questo momento, la priorità "è difendere il confine nord, ma abbiamo in custodia 12'000 miliziani Isis, 2000 sono stranieri, e circa 70'000 loro familiari - continua Muslem. Siamo molto preoccupati di non riuscire più a contenerli e questo rappresenterebbe un pericolo enorme per la Siria e per il mondo intero. Due giorni fa a Raqqa ci sono stati due attacchi suicidi dell'Isis. Temiamo che lo stesso possa avvenire a Deir ez Zor, che possano attaccare i luoghi di detenzione".

Il leader dell'Isis, Al Baghdadi, "è ancora libero e questo fa credere che l'Isis possa riorganizzarsi", avverte Muslem. E spiega che le SDF e le forze della coalizione "compivano giornalmente operazioni di polizia per smantellare le cellule dormienti sparse in tutta la Siria. Ora che siamo impegnati contro l'invasione turca non abbiamo più possibilità di compiere queste operazioni".

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