Estero

Clamorosa Gaffe di Mosca: accusa gli Usa di aiutare l'Isis in Siria, ma lo fa con  immagini false 

L'immagine tratta da un videogioco
14 novembre 2017
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La Russia torna a puntare il dito contro gli Stati Uniti "e i loro alleati" accusandoli, questa volta apertamente, di aiutare i miliziani dell’Isis in Siria per tornaconto personale, ovvero per raggiungere "i propri scopi" geopolitici in Medio Oriente.

A sostegno di questa tesi – sull’onda dello scoop messo a segno della Bbc a Raqqa – il ministero della Difesa ha diffuso un comunicato in cui dettaglia le accuse. Peccato che le immagini usate per accompagnare la nota siano dei falsi clamorosi: foto tratte da filmati diffusi dall’esercito iracheno e persino da un videogame.

 

Le accuse della Russia

L’autogol è clamoroso soprattutto perché parte da un’azione quattro-contro-uno. Che gli Stati Uniti in Siria intrattengano relazioni quantomeno sospette con i miliziani dello Stato Islamico i russi lo dicono da tempo. Poi è arrivata la Bbc con la sua inchiesta sul campo, che certifica come migliaia di jihadisti, compresi combattenti stranieri, siano fuggiti da Raqqa poco prima della sua caduta con la sostanziale connivenza della coalizione.

Mosca, impegnata a coprire con la sua aviazione la presa di Abu Kamal da parte delle truppe di terra siriane fedeli ad Assad, oggi ha sostenuto che i jet della coalizione hanno deliberatamente "ostacolato" gli aerei russi impegnati in quell’area così da favorire la fuga dei miliziani dell’Isis. Non solo. Su richiesta precisa, dice il ministero, gli americani si sono "rifiutati di bombardare" i fuggiaschi poiché si erano arresi agli Stati Uniti e dunque coperti "dalla Convenzione sui prigionieri di guerra".

Poi la stoccata: Washington aiuta i miliziani dell’Isis, che spesso e volentieri si "travestono" da ribelli. Doppio gioco su tutta la linea, insomma. Il ministero della Difesa russo ha quindi iniziato a diffondere su Twitter immagini a corredo delle accuse, "prove inconfutabili".

Le immagini che non c'entrano

E qui entra in gioco il Conflict Intelligence Team (CIT), collettivo di blogger indipendenti russi che monitora i conflitti armati tramite "fonti in chiaro" prevalentemente facendo le pulci alla Russia.

Il Cit, infatti, ha notato la similitudini tra le immagini diffuse dal ministero della Difesa russo e quelle apertamente presenti in rete, come i filmati dei bombardamenti iracheni alle colonne dell’Isis nei dintorni di Fallujah. Così ha postato su Twitter la sua contro-analisi: si trattano di fermo-immagine presi da altri siti – compreso il trailer di un videogioco di guerra presente su YouTube.

In questo caso il ritaglio è davvero lampante poiché l’immagine presente nel comunicato del ministero – di cui l’agenzia di informazioni italiana Ansa è in possesso – mostra nell’angolo in alto a destra parte di una frase in sovrimpressione presente nel filmato in questione.

Pavel Felgenghauer, analista militare di "area liberale", è stato invece lapidario: "È un esempio di fake-intelligence, tipica abitudine dei militari russi".

Il ministero, dal canto suo, in serata ha ammesso l’errore precisando di aver aperto "un’indagine nei confronti di un impiegato civile di una delle unità che ha per errore allegato le immagini al comunicato" e di aver rimediato diffondendo le "fotografie corrette". Mosca ha poi ribadito la fondatezza delle accuse rivolte agli Stati Uniti.

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