Il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha disposto lo sbarco dei migranti dalla nave spagnola
Tutti a terra i migranti della Open Arms. Lo ha deciso la magistratura, sbloccando un sequestro di fatto che durava da ormai 19 giorni.
È stato di nuovo il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio, lo stesso pm che aveva sbloccato il “caso Diciotti”, a disporre lo sbarco dei migranti dalla nave spagnola, ferma a 800 metri dalla costa di Cala Francese a Lampedusa.
Il pm ha preso in mano l’inchiesta, coordinata fino a quel momento dal sostituto Salvatore Vella, e si è precipitato a Lampedusa con un elicottero e uno staff medico al seguito. “La situazione è esplosiva, devo riportare la calma e fare in modo che nessuno si faccia male, l’impegno e l’attenzione sono massimi per l’incolumità delle persone”. Un’ora d’ispezione sulla nave della Ong è bastata al magistrato per decidere. A conclusione di un vertice nella Capitaneria di porto, Patronaggio ha disposto il sequestro preventivo della Open Arms, che dovrebbe poi essere portata a Licata, e l’evacuazione immediata dei profughi.
Secondo quanto si è appreso, oltre all’inchiesta per sequestro di persona avviata nei giorni scorsi sulla base di esposti della Ong spagnola, i magistrati hanno aperto un fascicolo a carico di ignoti per omissione e rifiuto di atti d’ufficio. Il reato, previsto dall’articolo 328 del codice penale, punisce “il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo”. E così il sequestro è stato disposto “per evitare che il reato sia portato a ulteriori conseguenze”.
I magistrati ora stanno ricostruendo la catena di comando per risalire a chi ha impedito lo sbarco dei profughi. Sentendo odore di bruciato, Salvini ha cercato di anticiparli: non ho paura di un altro processo, ha scritto su Facebook. Ma quale altro, dal primo era scappato. Coperto dai 5Stelle, per la cronaca.