Estero

Si è arreso il sequestratore di Tolosa

È un 17enne autoproclamatosi 'braccio armato dei gilet jaunes'. Aveva già rilasciato i quattro ostaggi

Keystone
8 maggio 2019
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"Sono il braccio armato dei gilets jaunes". A 17 anni, alle spalle già qualche furto e un fermo per i disordini proprio durante una manifestazione dei gilet gialli a metà dicembre, Yanis è passato stasera all'azione: un casco sulla testa e una pistola in mano, ha preso in ostaggio 4 donne in un bar tabacchi di Tolosa, lasciandole andare solo dopo diverse ore. Lui è rimasto dentro, ha negoziato a lungo, poi si è arreso.

L'attacco di Yanis è cominciato ieri alle 16:21, dopo che il ragazzo era uscito di casa lasciando scritto in una lettera di essere "dispiaciuto" di quello che stava per fare, ma che se non lo avesse fatto "nulla si sarebbe mosso". "Invece io farò tutto affinché i gilets jaunes vincano la loro battaglia".

Ed erano proprio i gilet gialli e la loro lotta ad ispirare il gesto e ad aver alterato l'equilibrio del giovane: era impegnatissimo nelle battaglie del sabato che a Tolosa sono particolarmente vivaci. A metà dicembre, era stato fermato durante il settimanale corteo e il suo profilo era finito negli archivi della polizia. "Sono il braccio armato dei gilet gialli", il suo proclama di oggi, è il sintomo del suo coinvolgimento incondizionato al malessere sociale in Francia.

Entrato nel bar tabacchi (uno dei vecchi Pmu, i locali dove i francesi scommettono in diretta sulle corse dei cavalli) ha subito preso in ostaggio le 4 donne presenti, fra cui la proprietaria e un'impiegata.

Immediatamente Blagnac, la banlieue di Tolosa in cui sorge l'aeroporto, è diventata una cittadella blindata: decine di blindati, interi reparti di Bri, la Brigata di ricerca e intervento, e le teste di cuoio del Raid sono arrivati - alcuni da Parigi - e hanno militarizzato l'intera zona. Contemporaneamente il procuratore, Dominique Alzeari, faceva sapere che era da escludere l'azione terroristica.

Con il trascorrere delle ore, gli esperti delle forze dell'ordine si sono resi conto che si trovavano davanti a un soggetto atipico. I genitori hanno subito parlato di un ragazzo che aveva evidentemente "perso la bussola". Lo stesso Alzeari, più tardi, ha precisato che negli scritti lasciati dal ragazzo si ritrova uno stato depressivo, di preoccupazione per la propria salute. Durante il pomeriggio, quando la polizia ha tentato di avvicinarsi, il giovane ha esploso due colpi in aria.

Per il resto la permanenza degli ostaggi nei locali del bar è trascorsa pacificamente, senza violenze o particolare stato di tensione. Il ragazzo ha consentito a tutte le donne presenti di telefonare a casa, uno dei testimoni che ha ricevuto la telefonata ha riferito che la moglie era "tranquilla" e che non si sentiva in pericolo. Ieri sera, prima delle 20.00, la situazione si è sbloccata: Yanis ha chiesto di parlare "con il negoziatore" delle forze dell'ordine. Poi ha lasciato uscire una delle 4 donne. Poco più tardi anche le ultime 3 hanno potuto lasciare il bar tabacchi e Yanis è rimasto solo.

Poco prima di mezzanotte, l'epilogo che ha scongiurato il dramma finale che qualcuno temeva: Yanis si è lasciato convincere ed è uscito con le mani in alto, senza armi. Ha continuato a parlare fuori dal bar con il negoziatore ed alcuni agenti, poi si è avviato verso le auto della polizia.

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