Estero

May si rivolge all'opposizione per evitare la Brexit no-deal

La prima ministra britannica ha annunciato la disponibilità a un compromesso con Jeremy Corbyn e la necessità di richiedere un rinvio dell’uscita dall’Ue

Theresa May (Keystone)
2 aprile 2019
|

L'ultima spiaggia si chiama Corbyn. Esaurite, apparentemente, tutte le chance di far approvare dai Comuni il testo dell'intesa sulla Brexit, raggiunta con i negoziatori europei, Theresa May sembra essersi risolta ad accettare il dialogo con i leader dell'opposizione laburista. Non che avesse molte alternative – a parte l'arrendersi a un'uscita no-deal dall’Unione europea – vista la sfrontatezza con cui il suo stesso partito le ha voltato le spalle.

Con un discorso al Paese, la first minister conservatrice ha annunciato la disponibilità, in extremis, a un compromesso con Jeremy Corbyn; e la necessità di richiedere un ulteriore slittamento dell'uscita dall'Ue: dal 12 aprile al 22 maggio (data che l’Ue aveva già concesso, ma solo nel caso di approvazione dell'accordo già siglato) per evitare di costringere il Regno Unito al paradosso di dover partecipare alle elezioni di un Parlamento europeo di cui non vuole più far parte.

La decisione di May è stata annunciata dopo una lunghissima riunione di governo. Una decisione che non assicura a May di poter contare sulla lealtà dei propri compagni di partito. Molti dei quali, al contrario, sono disposti ad affrontare il no deal il 12 aprile. "Ho sempre creduto che avremmo potuto fare di un no deal un successo, a lungo termine", ha premesso May per cercare di blandirli. Aggiungendo tuttavia di ritenere che uscire con un accordo resti "la migliore soluzione". 

Una strada che non passa più attraverso l’azzardo di ripresentare una quarta volta il testo dell'intesa da lei raggiunta con Bruxelles a novembre e bocciata tre volte a Westmister. “Per rompere l’impasse – ha spiegato – offro al leader dell'opposizione di sedersi con me per cercare di condividere un piano, al quale saremo entrambi vincolati, che ci assicuri di lasciare l’Unione europea con un accordo". Un processo per il quale ci sarà bisogno di un'ulteriore estensione dell'articolo 50, "che sia la più breve possibile", finalizzata "a un'uscita tempestiva e ordinata" dall’Unione. 

Corbyn, parlando subito dopo la May, si è detto "molto felice" di incontrarla. Ma il compromesso dovrà essere raggiunto in tempo utile per consentire al Parlamento britannico di approvare una legge ad hoc entro il 22 maggio, in modo che il Regno Unito non partecipi alle elezioni europee. Sul contenuto del patto è rimasta invece inevitabilmente sul vago, limitandosi per ora a evidenziare che l'intesa di divorzio già sottoscritta con Bruxelles andrà accettata così com'è. E con ciò si è daccapo.

 
 

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE