Il Laboratorio cantonale: "In Ticino obbligo di notifica per le aziende che offrono tatuaggi, con lo scopo di facilitare i controlli. Nel 2018 tutti i risultati conformi ai parametri"
Nove pigmenti per tatuaggi devono essere ritirati dal mercato italiano perchè contengono sostanze cancerogene o che provocano allergie. Lo ha deciso il ministero della Salute, che ha pubblicato i provvedimenti sul proprio sito.
Gli inchiostri sono prodotti in Usa e si chiamano Dubai Gold, Sailor Jerry Red, Black Mamba, Green Beret, Hot Pink, Banana Cream, Lining Green, Lining Red Light e Blue Iris. "Gli articoli - si legge - sono stati sottoposti a divieto di commercializzazione, ritiro e richiamo".
Le notifiche sono state pubblicate tra il 21 e il 26 marzo. Le sostanze trovate nei pigmenti vanno dalle ammine aromatiche, come toluidina e anisidina, agli idrocarburi policiclici aromatici, altre sostanze inserite da tempo tra i cancerogeni. Gli inchiostri sono stati ritirati perchè non conformi alla direttiva europea del 2008 che regola il settore.
Secondo uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità in Italia sono quasi sette milioni le persone che hanno almeno un tatuaggio, il 13% della popolazione. Dai dati emerge che i tatuaggi sono più diffusi tra le donne (13,8%) rispetto agli uomini (11,7%). Il primo tatuaggio viene effettuato a 25 anni, ma il numero maggiore di tatuati riguarda la fascia d'età tra i 35 e i 44 anni (29,9%). Il 76,1% dei tatuati si è rivolto ad un centro specializzato di tatuaggi e il 9,1% ad un centro estetico, ma ben il 13,4% lo ha fatto al di fuori dei centri autorizzati. Il 3,3% del campione intervistato ha dichiarato di aver avuto qualche effetto collaterale rilevante, un dato però che gli stessi autori della ricerca considerano sottostimato.
Il trend di farsi tatuare come decorazione o come ricordo personale è sempre attuale e in aumento anche nel Canton Ticino, dove si contano sempre più studi che effettuano tatuaggi. Lo afferma in una nota il Laboratorio cantonale. Con la nuova legislazione in materia di derrate alimentari e oggetti d’uso, "è stato introdotto l’obbligo di notifica per le aziende che offrono tatuaggi o trucco permanente (con ultimo termine il 30 aprile 2018) con lo scopo di facilitare il controllo degli operatori. Sul nostro territorio sono presenti attualmente circa 40 studi".
Uno degli elementi più importanti dell'autocontrollo negli studi di tatuatori è "la scelta dei colori utilizzati. Essi devono rispettare le condizioni definite nell’ordinanza sugli oggetti che vengono a contatto con il corpo umano (OCCU) che contiene varie liste di sostanze chimiche vietate".
In una campagna di monitoraggio, svolta nell'autunno 2018, sono stati prelevati 10 colori per tattoo, prevalentemente neri, in diversi studi ticinesi per determinare l’eventuale presenza di sostanze vietate. Sono stati infatti determinati alcuni parametri necessari alla verifica dei requisiti relativi ai piercing, ai colori per tatuaggi e ai colori per il trucco permanente (articolo 5 cpv. 3 OCCU) quali:
"Tutti i campioni sono risultati conformi in riferimento ai parametri chimici misurati - continua il Laboratorio cantonale - in quanto le loro concentrazioni massime sono state rispettate nei prodotti pronti all’uso. La caratterizzazione dei prodotti esaminati era completa e la sterilità dei flaconi prima dell’apertura garantita (dichiarazione in etichetta). I certificati di conformità (alla risoluzione europea) erano disponibili in parte negli studi oppure scaricabili dai siti online del rispettivo rivenditore del colore".
"Questo aspetto della certificazione lotto per lotto è estremamente importante nell'ambito dell'autocontrollo aziendale, dato che la presenza di contaminanti può variare da produzione a produzione. È quindi essenziale che il tatuatore abbia (e possa mostrare anche al cliente oltre che all'autorità di controllo) la garanzia che l'inchiostro o pigmento che sta usando sia conforme alla legislazione e non contenga sostanze proibite".