Estero

Le implicazioni della sfiducia secondo May

A poche ore dal voto, la premier britannica paventa la revoca dell'articolo 50, qualora dovesse cadere come leader

La premier in attesa della fiducia (foto: Keystone)
12 dicembre 2018
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Theresa May ha avvertito oggi i colleghi Tory che se stasera venisse sfiduciata come leader di partito, i tempi necessari per dar vita a una nuova leadership imporrebbero di "rinviare o revocare" l'articolo 50 di notifica della Brexit.

Le implicazione di questa ipotesi sono l'annullamento o lo slittamento – come ha notato nel Question Time, rispondendo alla mano tesa rivoltale dal veterano Ken Clarke, conservatore moderato, che aveva definito "irresponsabile" la sfida alla sua leadership dei brexiteers ultrà – l'uscita del Regno dall'Ue fissata per il 29 marzo.

La premier Tory ha peraltro ribadito il suo impegno ad "attuare la Brexit" attraverso "un accordo che protegga i posti di lavoro" e insieme "rispetti il mandato referendario" del 2016, mentre ha chiuso ancora una volta la porta alle sollecitazioni giunte da alcuni deputati di opposizione per un secondo referendum.

"Questo parlamento – ha ricordato – ha già votato plebiscitariamente per dare un voto al popolo" sulla Brexit e "il popolo ha deciso" due anni e mezzo fa in favore dell'uscita dall'Ue. "Nostro compito è ora onorare" il volere popolare, ha tagliato corto.

Il premier irlandese, dal canto suo, è ottimista su ratifica finale Gb

Ottimismo controcorrente da parte del primo ministro irlandese Leo Varadkar sulla ratifica finale a Westminster dell'accordo sulla Brexit, malgrado le caotiche turbolenze di queste ore.

"Noi abbiamo un Consiglio Europeo domani e avremo l'opportunità di confrontarci con la premier (Theresa May) e fra tutti i leader" dell'Ue, ha detto Varadkar citato dai media britannici, annunciando inoltre per oggi una sua conversazione con Jean-Claude Juncker per discutere di come aiutare "il Regno Unito a ratificare l'Accordo di Recesso".

Il leader di Dublino ha quindi aggiunto di essere fiducioso che alla fine la ratifica ci sarà, sia da parte del Parlamento britannico sia di quello di Strasburgo, pur ribadendo che "non ci può essere un cambiamento sostanziale" sulla questione del mantenimento di un confine senza barriere fra Irlanda e Irlanda del Nord: garantito allo stato dal meccanismo di salvaguardia del backstop.
 
 

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