Estero

47mila donne muoiono ogni anno per aborti illegali

Stando all'Alto Commissario per i diritti umani dell'Onu 225 milioni di donne non hanno accesso ai moderni metodi di contraccezione di base

Archivio Ti-Press
5 ottobre 2018
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Nel mondo si stima che siano 225 milioni le donne che non hanno accesso ai moderni metodi di contraccezione di base, 47mila quelle che muoiono a causa di aborti non sicuri e 5 milioni quelle che riportano invalidità permanenti o temporanee. Lo ricorda l'Ufficio dell'Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, in occasione dell'edizione 2018 della Giornata internazionale per l'aborto sicuro e del World Contraception Day.

Per le ragazze la gravidanza e il parto sono dunque ancora una delle cause più comuni di morte nei Paesi in via di sviluppo e per le più giovani (meno di 15 anni di età) il pericolo è cinque volte più elevato. I dati, sottolinea l'Onu, dimostrano come la criminalizzazione dell'interruzione volontaria di gravidanza non riduca il numero di donne che ricorrono all'aborto, ma ha come conseguenza il loro ricorso all'aborto clandestino e insicuro. Difatti i tassi di aborto più bassi si registrano nei Paesi in cui le donne possono interrompere legalmente una gravidanza indesiderata e dove possono avere accesso a informazioni e a tutti i metodi di contraccezione.

Troppe donne, continua l'Onu, vengono maltrattate fisicamente e verbalmente o vedono negarsi le cure mediche di emergenza, in violazione delle leggi internazionali, e spesso anche di quelle nazionali, semplicemente perché hanno abortito. I governi hanno invece il dovere di assicurare a donne e ragazze che hanno abortito un trattamento umano, senza giudizi e criminalizzazioni. Le leggi restrittive mettono dunque a rischio la vita delle donne, imponendogli difficoltà e perciò le affermazioni dei cosiddetti 'pro-life' contro l'aborto sono "fuorvianti". È dunque importante che la comunità internazionale promuova l'uguaglianza di genere, garantendo l'accesso a un aborto sicuro e legale.

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