Estero

L'Irlanda dice 'sì' all'aborto

Urne chiuse alle 23 in Svizzera. Gli exit poll danno al 68% i favorevoli all'abrogazione dell'articolo 8 della costituzione.

((Keystone))
25 maggio 2018
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Ta. Yes. Sì, insomma. Si direbbe questo l’esito del referendum irlandese per abolire l’articolo 8 della costituzione, quello che dal 1983 impediva l’interruzione di gravidanza (tranne che in caso di gravi rischi per la vita della madre). Secondo i primi exit poll  di ‘Irish Times’ - resi noti poco prima di andare in stampa - il ‘sì’ si sarebbe imposto addirittura con il 68% dei consensi, scongiurando la rimonta dei contrari registrata dagli ultimi sondaggi prima del voto.
In un paese nel quale finora nemmeno stupri, incesti e anomalie fetali permettevano alle donne di interrompere una gravidanza, - pena la detenzione fino a 14 anni - spetterebbe ora al parlamento introdurre una nuova legge in materia. Il comitato incaricato di esaminare la questione raccomanda di permettere liberamente l’aborto fino alla dodicesima settimana di gravidanza, e di consentirlo oltre tale scadenza in caso di anomalie del feto e rischi per la salute fisica e mentale della donna. È prevista l’obiezione di coscienza per i medici, che dovranno però indirizzare la paziente a un collega non obiettore.
In un paese nel quale l’80% dei cittadini si dichiara cattolico, la campagna è stata segnata da toni sopra le righe. In particolare, i fautori del ‘no’ hanno puntato su un’iconografia strappalacrime (feti, teneri pargoletti, piedini di bimbi, perfino ragazzi down) e hanno diffuso fino all’ultimo bufale come quella sulla presunta libertà di aborto fino ai sei mesi di gravidanza. Non ha funzionato. E sebbene i favorevoli appaiano più numerosi fra donne, giovani e cittadini, anche maschietti e ‘campagnoli’ parrebbero avere disertato i consueti stereotipi. Solo gli over 65 avrebbero optato per il no. D’altronde tutti i maggiori leader istituzionali (incluso il premier Leo Varadkar), i principali partiti e media avevano invitato a votare sì. Defilata, invece, la Chiesa cattolica, la cui autorità è stata gravemente azzoppata da anni di scandali, in primis quelli riguardanti i preti pedofili. Elevata l’affluenza alle urne fra i 3,3 milioni di aventi diritto: in numerosi seggi si è superato il 70%. Il risultato segue di tre anni quello che legalizzò i matrimoni omosessuali. 
Fra il 1980 e il 2015, si calcola che le donne irlandesi recatesi nel Regno Unito per abortire siano state oltre 160mila (secondo dati del Ministero della Salute britannico), e stando al ‘Guardian’ circa duemila ordinano ogni anno online la pillola abortiva, pericolosamente utilizzata senza supervisione medica.

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