Italia

Ancora ferma la Diciotti. E il suo carico umano

I 150 migranti restano a bordo della nave della Guardia Costiera italiana, in attesa di un vertice dell'Unione Europea che convinca Salvini ad autorizzare lo sbarco

23 agosto 2018
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Tutto bloccato, in attesa del vertice Ue delle prossime ore e di un complicato accordo tra i Paesi europei, affinché accolgano i 150 migranti ancora a bordo della nave Diciotti, che si preparano ad affrontare stremati il quarto giorno di sosta nel porto di Catania.

La situazione è andata tecnicamente - secondo le parole del Comandante della nave, Massimo Kothmeir - "oltre il tempo massimo". Gli unici a scendere, tra i migranti, sono stati ieri i 27 minori non accompagnati, dopo l'ok del ministro dell'interno Matteo Salvini. E anche sulle modalità di questo ordine sono sorte polemiche.
"Tutto è avvenuto senza documentazione scritta ma attraverso Facebook, così come attraverso Facebook è arrivata l'autorizzazione allo sbarco dei minori non accompagnati", ha detto il deputato Riccardo Magi, riferendo le parole del comandante Kothmeir.

Stamani invece, a fare visita ai naufraghi ancora sulla nave, sono stati alcuni parlamentari e il Garante dei detenuti, che ha anche presentato un'informativa alle procure di Catania e Agrigento sulle violazioni riscontrate. Si moltiplicano anche gli appelli: l'Unhcr e l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni esortano il governo italiano a consentire lo sbarco di tutti. Ma il ministro dell'Interno resta della propria linea, nonostante il pressing di associazioni, di alcune componenti politiche e le indagini di tre procure, in particolare quella di Agrigento che ipotizza il reato di sequestro di persona.

"Con la mia autorizzazione, dalla Diciotti, dove ci sono tutti immigrati illegali, non scende nessuno" e "combatterò fino all'ultimo per mantenere i miei impegni con gli elettori. Mi piacerebbe che gli alleati facessero lo stesso e vorrei che non ci fossero interferenze interne o internazionali per rallentare il lavoro di un governo del cambiamento. Io non mollo", ribadisce Salvini, il quale cita il "No Way" dell'Australia dove "nessun migrante soccorso in mare mette piede".

Dalla cancelleria tedesca, intanto, hanno fatto sapere che ci sono contatti tra alcuni Paesi europei per l'accoglienza dei migranti della Diciotti. L'Ue spera anche nel vertice delle prossime ore: un incontro informale degli sherpa per affrontare la questione degli sbarchi. In caso di un mancato accordo per la ripartizione dei naufraghi, il vicepremier Luigi Di Maio minaccia la linea dura, cogliendo il plauso del Viminale: "Se domani non esce nulla sulla Diciotti e sulla redistribuzione dei migranti - dice Di Maio - io e il M5s non saremo disposti a dare più 20 miliardi di euro all'Ue".

Tra i primi a promettere di "dar battaglia" al prossimo vertice Ue è proprio il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani, secondo il quale "se gli stati membri avessero seguito la proposta di riforma di Dublino del Parlamento europeo, il problema della Diciotti sarebbe già risolto".

Dallo stallo europeo a quello sulla Diciotti. Durante tutta la giornata alcuni parlamentari sono saliti sulla nave, dove in in queste ore regnano malumore, frustrazione e delusione. Tra questi, l'eurodeputata del Pd Michela Giuffrida, l'ex presidente della Camera e ora deputata di Leu, Laura Boldrini, e quello di Più Europa, Riccardo Magi. Sull'imbarcazione è salita anche Daniela De Robert, del Collegio del Garante dei diritti dei detenuti, la quale ha riferito di precarie condizioni igieniche sulla nave sottolineando che "ci sono persone private della libertà senza un provvedimento dell'autorità giudiziaria, quindi una violazione" e per questo "stiamo presentando una informativa alle procure di Catania e Agrigento".

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