Estero

Migranti in Italia, Matteo Salvini sotto accusa

Il Tribunale dei ministri di Catania chiede l'autorizzazione a procedere contro l'ex ministro degli interni per sequestro di persona

Keystone
18 dicembre 2019
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"Abusando dei poteri" da ministro dell'interno avrebbe "privato della libertà personale i 131 migranti bloccati a bordo di nave Gregoretti Guardia Costiera italiana dalle 00:35 del 27 luglio 2019 fino al pomeriggio del 31 luglio" successivo, quando è giunta l'autorizzazione allo sbarco nel porto di Augusta, nel Siracusano. È l'accusa contestata dal Tribunale dei ministri di Catania a Matteo Salvini nel chiederne l'autorizzazione a procedere per sequestro di persona.

M5S in serata ha annunciato che voterà a favore dell'autorizzazione a procedere, al contrario di quanto fece con il caso Diciotti, quando era al governo con la Lega.

La Procura distrettuale aveva chiesto l'archiviazione per Salvini.

"Il fatto che io rischi 15 anni di carcere per aver difeso i confini del mio paese sulla scorta di accordi internazionali – commenta l'ex ministro – mi fa dire che in Italia c'è un problema. Io ringrazio la maggioranza della magistratura che è obiettiva, corretta ed indipendente. Ma c'è una parte che fa politica e butta soldi. Sono curioso di vedere che posizione terrà il M5S che sulla vicenda analoga di nave Diciotti votò contro l'autorizzazione a procedere".

E la risposta del capo del M5S Luigi Di Maio non si è fatta attendere: "qui non si stratta di fare o no un favore a qualcuno - chiarisce - noi a gennaio o febbraio di quest'anno saremo chiamati a riconoscere l'interesse pubblico prevalente a bloccare una nave: ma stiamo parlando di una nave bloccata a luglio quando gli altri paesi europei che venivano chiamati si offrivano per la redistribuzione dei migranti".

Lo sbarco avvenne infatti dopo che fu raggiunto un accordo per la distribuzione dei migranti in altri cinque paesi dell'Ue e in strutture messe a disposizione da vescovi italiani.

La Procura di Catania nella richiesta di archiviazione aveva scritto che "l'attesa di tre giorni non può considerarsi una illegittima privazione della 'libertà'", visto che le "limitazioni sono proseguite nell'hot spot di Pozzallo" e che "manca un obbligo per lo Stato di uno sbarco immediato".

Inoltre, aveva osservato il pubblico ministero, "le direttive politiche erano cambiate" e dal 28 novembre il Viminale aveva espresso la volontà di assegnare il Pos (porto sicuro di sbarco, ndr) e di "farlo in tempi brevi", giustificando "i tempi amministrativi" per attuare lo sbarco dei migranti "con la volontà del ministro Salvini di ottenere una ridistribuzione in sede europea". Inoltre sulla nave "sono stati garantiti assistenza medica, viveri e beni di prima necessità" e "lo sbarco immediato di malati e minorenni".

Tesi non condivisa dal Tribunale dei ministri che contesta a Salvini anche di avere "determinato consapevolmente l'illegittima privazione della libertà personale" dei migranti "costretti a rimanere in condizioni psicofisiche critiche" sulla nave Gregoretti.

Il Tribunale dei ministri di Catania è lo stesso che il 24 gennaio scorso chiese al Senato l'autorizzazione a procedere contro Salvini per il ritardo di 5 giorni nello sbarco di 177 migranti dalla nave Diciotti nell'agosto 2018 nel capoluogo etneo. Ma Palazzo Madama bocciò la richiesta in aula dove la maggioranza adesso è cambiata. Si tratta dello stesso collegio che su un altro fascicolo aperto sul caso Diciotti nel marzo scorso ha disposto l'archiviazione nei confronti del premier Giuseppe Conte e dei ministri Luigi Di Maio e Danilo Toninelli.

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