Estero

Argentina, il Senato appoggia la perquisizione a casa Kirchner

Approvata la richiesta riguardante la possibilità di perquisire varie residenze della ex presidente nell'ambito di una mega-causa per corruzione in appalti pubblici durante la sua amministrazione

23 agosto 2018
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Il Senato argentino ha approvato ieri all'unanimità una richiesta del giudice Claudio Bonadio riguardante la possibilità di perquisire varie residenze della ex presidente Cristina Kirchner, nell'ambito di una mega-causa per corruzione in appalti pubblici durante la sua amministrazione ed in quella precedente del suo defunto marito, Nestor Kirchner. L'istruttoria di Bonadio è basata sulla scoperta di una serie di block notes, o meglio delle fotocopie perché gli originali sono per il momento perduti, in cui un ex autista di un funzionario attivo durante i governi dei Kirchner avrebbe annotato meticolosamente nomi e cifre di importanti tangenti pagate per ottenere commesse pubbliche.

I 67 senatori presenti, compresa l'interessata, hanno votato a favore della autorizzazione per il magistrato inquirente. Ma successivmente una maggioranza di essi (47 a 20) ha respinto una mozione di 'Unidad Ciudadana', il gruppo politico guidato dalla Kirchner, in cui si chiedevano, fra l'altro, limitazioni all'uso posteriore delle immagini dell'operazione di polizia, per tutelare la privacy della persona indagata.

La presidente del Senato e vice presidente argentina, Gabriela Michetti, ha precisato che essendosi svolta tardi la votazione, la autorizzazione ufficiale del Senato, «già firmata», sarà consegnata a Bonadio nella mattinata di oggi. Essa gli permetterà di realizzare perquisizioni in una residenza della Kirchner a Buenos Aires, all'angolo delle vie Uruguay e Juncal, un'altra a Rio Gallegos, ed una terza a El Calafate.

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