Estero

In Thailandia è corsa contro il tempo, cala l'ossigeno

Il livello d'aria nella grotta, dove sono intrappolati i 12 baby calciatori con il loro allenatore, è sceso al 15%, ben sotto al valore normale del 21%

(foto Keystone)
6 luglio 2018
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Il livello dell’ossigeno nella grotta dove sono intrappolati i 12 ragazzi thailandesi con il loro allenatore è sceso al 15%, ben sotto al valore normale del 21%. Lo hanno annunciato i responsabili delle operazioni di soccorso, senza specificare quanta autonomia di respirazione abbia il gruppo intrappolato. Si continua intanto a lavorare senza sosta nella posa di un tubo lungo, quasi cinque chilometri, che possa immettere ossigeno nella cavità dove sono prigionieri i giovani calciatori. Un cavo telefonico per comunicare con l’esterno corre parallelo al tubo, nella speranza che possa consentire ai ragazzi di parlare con i loro genitori. Il livello d’ossigeno è calato a causa della presenza di centinaia di soccorritori nei cunicoli della grotta. L’ex Navy Seal morto oggi era impegnato proprio nella posa di bombole di ossigeno lungo gli 1,7 chilometri di percorso per raggiungere il gruppo dalla base intermedia che i soccorritori usano per i rifornimenti.

Un primo decesso tra i soccorritori

Uno dei socorritori thailandesi impegnato nelle operazioni dei 12 ragazzi nella grotta di Tham Luang è morto per mancanza di ossigeno. Lo ha annunciato il portavoce delle operazioni di soccorso. L'uomo, che aveva 38 anni, ha perso conoscenza sulla via del ritorno, e i tentativi di farlo rianimare sono falliti. 

Si chiamava Saman Kunan, ed era un ex 'Navy Seal' che si era congedato da poco per lavorare come addetto alla sicurezza all'aeroporto di Bangkok. Si era unito ai soccorsi nella grotta di Tham Luang come volontario, e contribuiva alla fornitura di bombole di ossigeno per i ragazzi e i soccorritori. Il suo corpo è già stato trasportato all'esterno della grotta. L'uomo ha perso conoscenza per la mancanza di ossigeno sulla via del ritorno alla caverna che fa da base intermedia prima del tratto finale per raggiungere i ragazzi, lungo 1,7 chilometri. Per tale distanza, ogni soccorritore deve utilizzare tre bombole di ossigeno. 

Il gesto della Fifa

La Federazione mondiale del calcio ha invitato alla finale della Coppa del mondo in Russia i 12 ragazzi thailandesi prigionieri nella grotta di Tham Luang con il loro allenatore, augurandosi che vengano riportati in superficie in tempo e offrendo parole di sostegno. Lo si legge in una lettera invitata da Gianni Infantino, leader della Fifa, al presidente della Federcalcio thailandese. "La Fifa ha il piacere di avere i ragazzi come nostri ospiti alla finale della Coppa del mondo", è scritto nella lettera, che è stata pubblicata oggi sulla pagina Facebook della Federcalcio di Bangkok. La partita è prevista per domenica 15 luglio.

 

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