Confine

Spari ad Arcisate, la vittima: niente droga, ho difeso una donna

Sui social il ragazzo ferito a colpi di fucile dà la sua versione. Lo sparatore non risponde ancora. L'auto utilizzata era stata noleggiata in Svizzera

Immagine di archivio
(Depositphotos)
10 gennaio 2024
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Il 25enne ferito a colpi d'arma da fuoco nella notte fra il 5 e il 6 gennaio ad Arcisate rompe il silenzio e, su un gruppo Facebook cittadino, replica ad alcuni commenti apparsi sui social che sostenevano che dietro l'accaduto ci fossero questioni di droga. "Scrivo questo post perché leggere tutti questi commenti sulla sparatoria di Arcisate mi sta cominciando a dare fastidio – annuncia il 25enne, le cui condizioni sono migliorate dopo il ricovero in codice rosso –. Sono il ragazzo che ha ricevuto lo sparo al fianco e volevo precisare che non è per questioni di droga, come affermate nei commenti, ma semplicemente perché ho difeso una ragazza da uno che si considera uomo ma mena le donne. Se per favore smettete di accusarmi di essere uno spacciatore ne sarei contento, imparate a informarvi”.

Intanto, come riporta VareseNews, il 23enne di Cuasso al Monte che si è costituito come autore del tentato delitto continua a non rispondere ai magistrati avvalendosi della facoltà di non rispondere. Il giovane, che si è consegnato ai carabinieri di Porto Ceresio grazie anche alla mediazione del suo legale con le forze dell'ordine, era già stato individuato come il responsabile: a inchiodarlo, le riprese delle telecamere di sorveglianza che ne hanno inquadrato la fuga a tutta velocità dalla scena del delitto, e la testimonianza di due ragazze, amiche della vittima, che hanno dichiarato di aver visto il 25enne accasciarsi a terra e poi un'utilitaria fuggire sgommando. Dettaglio che si è rilevato determinante in quanto dal modello dell'auto, risultata poi noleggiata in Svizzera, si è risalito alla targa del veicolo in uso al 23enne. In casa del sospettato sono state poi rinvenute due cartucce di fucile da caccia dello stesso tipo di quelle trovate sulla scena del delitto: l'arma, tuttavia, non è stata ancora trovata. Il giovane, che si trova tuttora in carcere, era già stato condannato nel marzo del 2023 per l'incendio di alcuni mezzi per la raccolta dei rifiuti ad Arcisate.

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