Confine

Treni soppressi o in ritardo? Il bonus non c'è più

Scomparso dal contratto fra Regione Lombardia e Trenord la misura introdotta nel 2010 per ovviare ai disagi patiti dai pendolari

Preoccupati i rappresentanti degli utenti
(Ti-Press/Archivio)
21 dicembre 2023
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Nel nuovo Contratto di servizio tra Regione Lombardia e Trenord in vigore dallo scorso 1° dicembre (lo sarà sino al 30 novembre 2033) è scomparso il bonus che, in presenza di ritardi e soppressioni dei treni, prevedeva lo sconto del 30% del costo dell'abbonamento mensile per i pendolari (lavoratori e studenti). Un bonus che, introdotto nel 2010, alla società di gestione del traffico ferroviario lombardo è costato un occhio della testa in quanto i disservizi nel corso degli anni sono andati via via peggiorando. E la linea Milano-Como-Chiasso è da sempre la meno affidabile.

Lo storico ricorda che su oltre 140 mensilità, per più di 120 i pendolari hanno beneficiato dello sconto, peraltro non auspicato in quanto ciò che chiedono è la puntualità. Quindi evitare ritardi sul posto di lavoro o a scuola. A segnalare la scomparsa del bonus sono stati i "Rappresentanti dei Viaggiatori alla Conferenza Regionale del TPL" e i "Rappresentanti dei Comitati Pendolari e delle Associazioni dei Viaggiatori" che firmano un lungo comunicato: "Nell’insieme delle norme che regolano il nuovo Contratto di servizio tra Regione Lombardia e Trenord – scrivono –, ci desta particolare preoccupazione la scomparsa di qualunque riferimento al sistema dei bonus, nonostante una legge regionale preveda che ‘la Regione e gli Enti regolatori disciplinano nei rispettivi contratti di servizio le modalità di riconoscimento di un indennizzo ai viaggiatori’".

"Ribadiamo che il bonus lombardo costituisce un sistema di rimborso unico in Italia e che pone pertanto la Lombardia al primo posto nella tutela dei diritti degli utenti, almeno sotto il punto di vista del riconoscimento del disagio subito. Ci auguriamo – concludono – che sia possibile aprire un confronto costruttivo e non di assistere a una sostituzione del sistema in essere con un piatto già pronto condito al ribasso, giustificando meramente tutto ciò con la necessità di un allineamento in nome di un ritualismo burocratico o ad altri contratti più accondiscendenti nei confronti delle Imprese".

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