Confine

Como, chiesti sette anni di carcere per il medico di famiglia

Stando all’accusa avrebbe trasformato le visite ambulatoriali sulle pazienti in violenze sessuali. Diciotto vittime sono state risarcite

La sentenza arriverà nella prossima udienza
(archivio Ti-Press)
4 novembre 2022
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È di sette anni di reclusione la richiesta di condanna per il 59enne medico di famiglia di Como, che stando all’accusa avrebbe trasformato le visite ambulatoriali sulle pazienti in violenze sessuali. A chiedere, in sede di udienza preliminare, la pesante condanna è stata la pm Antonia Pavan che nel quantificare la pena ha tenuto conto dello sconto previsto dal rito abbreviato e del fatto che diciotto delle ventun donne che lo hanno denunciato sono state risarcite (da mille a 4mila euro il risarcimento), per cui sono uscite dal processo. Risarcimenti che, hanno ribadito anche in udienza i difensori Edoardo Pacia e Angelo Giuliano, per il loro assistito non significano un riconoscimento di responsabilità. Tre donne si sono costituite parte civile.

Una dozzina le donne che nel corso del processo hanno confermato che si erano rivolte al medico per problemi di salute di varia natura, dal raffreddore alla stanchezza, andando incontro a visite ginecologiche o palpazioni non richieste, sempre senza preavviso o consenso. La sentenza del gup Carlo Cecchetti è attesa nella prossima udienza.

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