Confine

Multe non pagate, la pacchia per i ticinesi sta per finire

La rediviva Democrazia cristiana comasca propone di istituire un registro elettronico in dogana collegato al sistema di videosorveglianza già attivo

(Ti-Press)
17 dicembre 2019
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Per i furbetti ticinesi che a Como e Milano, ma non solo, non pagano le multe per violazione al codice della strada, è ''praticamente finita la pacchia e non serve nessuna legge nuova e nessun accordo bilaterale''. Come? Istituendo un registro elettronico presso le dogane con il Canton Ticino, in modo da bloccare tutte le autovetture in transito. Lo scudo crociato comasco in crociata contro gli automobilisti rossocrociati che, dati alla mano di Palazzo Cernezzi e Palazzo Marino, municipi di Como e di Milano, continuano a non pagare le contravvenzioni. E la Democrazia cristiana comasca, in un lungo comunicato, ha preso posizione sul fenomeno che continua a essere di non facile soluzione. Segretario provinciale del partito dello scudo crociato è un ex comandante dei vigili urbani di Como che ben conosce sia il codice della strada che il problema delle multe non pagate dagli stranieri, in primis ticinesi.

La proposta parte da quanto previsto dall'articolo 202 del codice stradale. Articolo che prevede il fermo amministrativo se la sanzione non viene pagata, a maggior ragione se non si dimostra la volontà di adempiere alla ingiunzione di pagamento. Ecco, quindi, la proposta. Scrive la Dc comasca: ''Quale strumento più utile di un registro elettronico, tenuto presso le dogane di confine e aggiornato dalle diverse Polizie Locali nonché dalle Forze dell’Ordine? Con l’ausilio poi delle telecamere montate in ingresso e uscita in ogni zona di confine, il sistema permetterebbe di segnalare la targa del trasgressore in tempo reale; la Polizia di frontiera potrà così procedere al fermo dell’auto segnalata e procedere con la contestazione della contravvenzione”'. La proposta è facilmente attuabile, considerato che a numerosi valichi con il Canton Ticino sono installati sistemi di videosorveglianza, collegate con le forze dell'ordine, in grado di leggere le targhe. Se sono ricercate scatta l'allarme.

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