Economia

Cina supera le aspettative con una crescita del PIL del 5,4% nel primo trimestre 2025

Nonostante le sfide economiche, la produzione industriale e le vendite al dettaglio mostrano segnali di ripresa

16 aprile 2025
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La Cina registra nel primo trimestre del 2025 un rialzo annuo del Pil pari al 5,4%, oltre il 5,1% stimato dagli analisti, mantenendo lo stesso passo degli ultimi tre mesi del 2024. Su base congiunturale, ha riferito l'Ufficio nazionale di statistica, la crescita è dell'1,2%, meno sia dell'1,6% dei tre mesi precedenti e dell'1,4% di consenso.

"In base alle stime preliminari, il Prodotto interno lordo nel primo trimestre ha toccato i 31.875,8 miliardi di yuan, in rialzo del 5,4% annuo a prezzi costanti", ha riferito una nota dell'Ufficio nazionale di statistica cinese, rimarcando l'esistenza di un ambiente economico "più complesso e grave" tra la guerra commerciale con gli Stati Uniti, la domanda interna debole e la profonda crisi immobiliare.

"Le fondamenta per una ripresa e una crescita economica sostenuta devono essere ancora consolidate", ha aggiunto la nota, secondo cui sono necessarie "politiche macroeconomiche più proattive ed effettive".

L'accelerata del Pil, in vista dei dazi reciproci del 'Liberation Day' di inizio aprile voluto da Donald Trump, è maturata a marzo: la produzione industriale è salita del 7,7% annuo contro stime a +5,6% (+5,9% a gennaio-febbraio), al passo più solido da giugno 2021 con la spinta del manifatturiero (+7,9% da +6,9%). Nei primi tre mesi del 2025, la produzione è salita del 6,5% a fronte del 5,8% dell'intero 2024.

In ripresa, sempre a marzo, anche le vendite al dettaglio: +5,9% a fronte del +4% di gennaio-febbraio e del consenso a +4,2%, pari al passo più ampio da dicembre del 2023, grazie ai segnali espansivi segnalati in tutti i settori. A gennaio-marzo la crescita è stata del 4,6%, dal 3,5% del 2024.

Note positive dagli investimenti fissi: +4,2% nel trimestre, con un trend in aumento dal 4,1% di gennaio-febbraio, malgrado l'ulteriore crollo del 9,9% nel comparto immobiliare. Gli investimenti in infrastrutture e manifatturiero sono saliti, rispettivamente del 5,8% e del 9,1%.

La disoccupazione urbana di marzo è scesa al 5,2%, ritracciando dai massimi degli ultimi due anni del 5,4% di febbraio e scivolando sotto il 5,3% di consenso.

I dati diffusi oggi sono i più completi della Cina da quando il presidente Usa Donald Trump ha scatenato la sua guerra commerciale che minaccia di generare un disaccoppiamento totale tra le due economie. Pechino ha fissato un obiettivo di crescita "intorno al 5%" per il 2025, ritenuto ambizioso da molte banche d'affari che hanno ridotto di recente le loro stime sul Dragone: Goldman Sachs, ad esempio, le ha tagliate dal 4,5% al 4% e Morgan Stanley dal 4,5% al 4,2%.