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Il colosso immobiliare Signa è in insolvenza

La holding ha interessi anche in Svizzera, Germania e Italia. Richiesta la procedura di risanamento. Julius Bär ha crediti importanti nei suoi confronti

Il logo di Signa per le strade di Vienna
(Keystone)
29 novembre 2023
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Il colosso immobiliare austriaco Signa Holding è in insolvenza: l'azienda controllata dall'imprenditore tirolese René Benko, che ha importanti interessi anche in Svizzera, in Germania, in Italia e in altri paesi, ha presentato oggi richiesta di apertura di un procedimento di risanamento.

"Nonostante i notevoli sforzi compiuti nelle ultime settimane non è stato possibile garantire la liquidità necessaria per una ristrutturazione extragiudiziale", ha indicato stamani l'impresa. L'obiettivo dell'atto giuridico avviato oggi presso il tribunale commerciale di Vienna è la "continuazione ordinata delle operazioni aziendali e il risanamento".

Poca liquidità

A corto di liquidità, il gruppo era da tempo alla disperata ricerca di 500-700 milioni di euro per onorare i suoi debiti obbligazionari in scadenza. Le difficoltà per l'impero immobiliare sono nate con il rialzo dei tassi di interesse e con l'aumento dei costi di costruzione, a cui ha fatto da contraltare il calo delle valutazioni degli stabili.


Keystone
Il fondatore René Benko

Signa gestisce un portafoglio miliardario, con edifici di prestigio - per esempio lo stabile del gruppo Deutsche Börse a Eschborn, in Assia (Hessen) o una quota della metà nel Chrysler Building a New York - come pure diversi grandi magazzini, in Austria, Germania e Nord Italia. In Svizzera Signa e il gruppo tailandese Central Group detengono ciascuno la metà di Globus, acquistata da Migros nel 2020. Contattato dall'agenzia Awp, Central Group ha fatto sapere che intende sostenere la sua controllata e che veglierà affinché possa proseguire l'attività come al solito.

Fondata da Benko

Signa è stata fondata dall'oggi 46enne Benko quando aveva 22 anni. Sposato con una ex modella e padre di quattro figli, l'imprenditore vive a Innsbruck ed è molto discreto sia nella vita privata che negli affari: nessuna delle sue imprese - l'impero comprende un'enorme quantità di ditte - è quotata. Secondo le stime del periodico americano Forbes il patrimonio di Benko ha comunque subito l'impatto dei recenti rovesci, passando da circa 6 miliardi di dollari a circa 3 miliardi.

Le ripercussioni del tracollo di Signa vanno al di là del settore immobiliare. Nei giorni scorsi è per esempio emerso che la banca privata zurighese Julius Bär presenta un'importante esposizione creditizia nei confronti della società austriaca. Il titolo dell'istituto è così finito sotto pressione in borsa: due settimane or sono.

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