La filiale rossocrociata di Ikea (la prima sede fuori dalla Scandinavia) chiude l'esercizio 2022-2023 con una crescita della cifra d'affari del 10,2%
La filiale svizzera del gigante svedese dell'arredamento Ikea ha chiuso l'esercizio 2022-2023, terminato ad agosto, con un aumento del fatturato del 10,2% a 1,283 miliardi di franchi. La performance è stata favorita dai clienti commerciali e dalle vendite in linea.
I ricavi realizzati via internet rappresentano ormai più di un quarto – 25,7% – del totale, da confrontare al 23,3% dell'anno precedente. «Il continuo sviluppo di tutti i canali di vendita è un obiettivo importante per noi, poiché ci consente di creare un'esperienza di acquisto migliore e più flessibile», afferma Janie Bisset, direttrice di Ikea Svizzera.
Oltre ai nove punti vendita, che hanno registrato più di 13 milioni di visite, l'azienda con sede a Spreitenbach (Ag) che quest'anno festeggia il mezzo secolo di vita, è presente anche nei centri delle città di Coira e Zurigo, dove l'autunno scorso ha aperto due studi di progettazione (plan and order point). Un decimo negozio a Riddes, nel Basso Vallese, dovrebbe essere operativo all'inizio del prossimo anno.
Nel corso dell'esercizio 2022-2023, l'azienda ha dovuto far fronte a costi di approvvigionamento più elevati a causa delle interruzioni lungo le catene di fornitura, del rincaro delle materie prime e dei trasporti nonché dell'inflazione.
Poiché per l'anno in corso «si prospettano nuovamente sviluppi economici positivi», Ikea Svizzera intende ridurre i prezzi. Da settembre sono già stati tagliati quelli di 400 articoli e altrettanti dovrebbero seguire nei prossimi mesi. «Faremo il possibile per rendere i prezzi di molti articoli ancora più convenienti», dichiara colei che ha preso il posto di Jessica Anderen all'inizio di ottobre.
Nel 1973 Ikea ha aperto proprio a Spreitenbach il primo negozio al di fuori della Scandinavia. L'azienda attualmente ha un organico di circa 3'300 persone nella Confederazione.