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Lagarde: nuovi rialzi dei tassi anche nell’Eurozona

Rotta da falco della francese: ‘L’inflazione è ancora alta, non diremo il tetto che potremmo raggiungere’

Christine Lagarde
(Keystone)
27 giugno 2023
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La Bce ancora e più sulla strada dei rialzi dei tassi, anche nella prossima riunione di luglio, per domare l'inflazione. Una corsa dei prezzi che ha cambiato natura ed è alimentata dalle aziende e i lavoratori che cercano di trasmettersi i costi a vicenda fra aumenti dei listini e richieste salariali. Una rotta da ‘falco’ che non piace al governo italiano in primis. Del resto l'ultimo indicatore della fiducia registra in Italia un calo sia per il settore manifatturiero sia per quello del commercio al dettaglio.

Al forum organizzato a Sintra la presidente Christine Lagarde rincara oltretutto la dose vanificando le speranze di chi ipotizza una pausa autunnale dopo che i tassi sono saliti al 4%. Nel suo discorso alla platea di banchieri ed esponenti del comparto finanziario, intitolato significativamente "spezzare la persistenza dell'inflazione", annuncia come sia "improbabile che nel prossimo futuro la banca centrale sia in grado di dichiarare con assoluta certezza che il livello massimo dei tassi sia stato raggiunto".

Ma non è tutto: la presidente Bce ha sottolineato come "il nostro lavoro non è ancora finito" e "l'impatto complessivo degli incrementi dei tassi decisi a partire dallo scorso luglio, pari a 400 punti base, non si è ancora esplicato appieno". Quello che la Bce vede infatti è una persistenza dell'aumento dei prezzi non dovuta più alla grande massa di liquidità delle banche centrali e allo shock energetico. E si sta esaurendo anche l'effetto dei ritocchi verso l'alto dei prezzi da parte delle imprese che "hanno contribuito per circa due terzi all'inflazione interna".

E i salari?

Quello che preoccupa ora Francoforte sono le richieste salariali dei lavoratori "per compensare le perdite subite". Richieste inevitabili ma che si scontrano con una "minore crescita della produttività rispetto alle proiezioni precedenti, determinando un incremento del costo del lavoro per unità di prodotto". Inoltre "l'area dell'euro non vive una fase sostenuta di aumento dei tassi dalla metà degli anni 2000 e non ha mai assistito a rialzi così rapidi. Per questo ci si interroga sul ritmo e sull'intensità della trasmissione della politica monetaria alle imprese e alle famiglie, rispettivamente mediante la spesa sensibile agli interessi e il pagamento dei mutui ipotecari" Per questo, scandisce la Lagarde, "dinanzi a un processo inflazionistico più persistente occorre una politica monetaria più persistente".

Il mantra di Francoforte

Uno dei mantra di Francoforte è che l'inflazione sia la più ingiusta delle tasse che colpisce peraltro i cittadini più deboli finanziariamente per i quali l'aumento dei prezzi pesa di più sul proprio bilancio rispetto ai ceti più ricchi. E tuttavia le forze della maggioranza hanno duramente criticato la Bce, inasprendo l'allarme espresso nei giorni scorsi da Confindustria, Abi e altre associazioni sull'effetto negativo per il Pil derivante dall'aumento dei tassi.

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