Economia

Credit Suisse, nubi sull’investment banking

Sulla scia di una ristrutturazione completa dell’unità, ‘voci di corridoio’ danno per partente il Ceo Christian Meissner

Luci e ombre
(Keystone)
17 ottobre 2022
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Si profila una partenza eccellente ai vertici di Credit Suisse: il responsabile del comparto investment banking, Christian Meissner, starebbe per lasciare la grande banca. Lo afferma Bloomberg, che si rifà a una persona vicina al dossier.

Stando all’agenzia, l’addio del top manager austriaco avverrà nelle prossime settimane, sulla scia di una ristrutturazione completa dell’unità, che potrebbe essere messa in vendita. L’annuncio verrebbe fatto il 27 ottobre, la data – molto attesa dai mercati – in cui l’istituto presenterà la sua nuova strategia, in margine ai risultati trimestrali.

Ancora alla fine di luglio la banca aveva dichiarato che Meissner voleva contribuire alla trasformazione dell’unità di banca d’investimento. Ora, secondo le fonti di Bloomberg, il dirigente con un bachelor in storia conseguito nel 1990 negli Stati Uniti sta valutando opzioni come la fondazione di una propria società di consulenza o il passaggio alla concorrenza. In passato si era fra l’altro parlato di Meissner anche come di un possibile successore di Sergio Ermotti alla guida di Ubs.

In Borsa il titolo Credit Suisse guadagna oggi circa l’1,6%, in linea con un mercato generalmente positivo. La notizia del giorno concernente la banca è però stata diffusa nel primo mattino: la società pagherà 495 milioni di dollari (497 milioni di franchi) negli Usa per archiviare richieste di risarcimento relative a concernenti prestiti ipotecari subprime, i cosiddetti RMBS (residential mortgage-backed security) all’origine della crisi finanziaria del 2008. Per questi versamenti erano già stati predisposti accantonamenti.

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