Economia

Due nuovi membri nel CdA di BancaStato

Michela Ferrari-Testa e Stefano Santinelli subentrano a Michele Morisoli e a Marco Fantoni, giunti entrambi a scadenza del mandato.

(Ti-Press)
1 luglio 2021
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Da inizio luglio, dopo la nomina da parte del Consiglio di Stato, l’avvocata Michela Ferrari-Testa e l’ingegner Stefano Santinelli sono in carica in qualità di membri del Consiglio di amministrazione di BancaStato, subentrando a Michele Morisoli e a Marco Fantoni, giunti entrambi a scadenza del mandato. È quanto comunica una nota dell'istituto di credito cantonale.

Michela Ferrari-Testa, classe 1963, originaria del Mendrisiotto e abitante di Capriasca, si è laureata in diritto all’Università di Zurigo nel 1987 ottenendo successivamente il brevetto di avvocato e di notaio. Dal 1992 è attiva in proprio allo studio legale e notarile Ferrari- Ferrari. Parallelamente è membro dei Consigli di amministrazione di Coop Genossenschaft, Basilea (dal 2006), di Coop Immobilien Ag, Basilea (dal 2006), di Mobiliare Svizzera Società Cooperativa, Berna (dal 2019) e del Gruppo Helsana (dal 2007) di cui è vicepresidente dal 2014. È stata anche deputata Plr in Gran Consiglio.

Stefano Santinelli, classe 1970, originario di Chiasso e residente a Uster (Canton Zurigo), si è laureato in qualità di ingegnere informatico all’Eth di Zurigo nel 1995. Dal 2005 è attivo in Swisscom Ag, attualmente come Ceo di localsearch/Swisscom Directories Ag nonché come delegato del Ceo per la regione “Cantone Ticino”. Dal 2019 è membro del Consiglio di amministrazione di Fidinam Group Holding Sa e dal 2020 è presidente del Consiglio di amministrazione di Artificialy SA.

Il Consiglio di amministrazione di BancaStato è dunque ora composto dal presidente Bernardino Bulla, dal vicepresidente Raoul Paglia e dai membri Michela Ferrari-Testa, Giovanni Jelmini, Daniel Joss, Stefano Santinelli e Luca Soncini.

Il gruppo parlamentare della Lega puntava su Enea Petrini

Il gruppo in Gran Consiglio della Lega aveva proposto la candidatura dell'avvocato e collega parlamentare Enea Petrini, il quale in caso di nomina nel Cda avrebbe dovuto lasciare il Gran Consiglio, data l'incompatibilità fra le due cariche. Il governo ha però fatto un'altra scelta.

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