Titolo non facile, con libretto di François-Benoît Hoffmann nella versione italiana di Carlo Zangarini, Medea nuova produzione del Teatro di San Carlo si trasforma in dramma attuale dalle suggestioni cinematografiche (dichiaratamente Melancholia, il capolavoro di Lars Von Trier) con l'afflato del teatro di Martone che porta in platea cantanti e coro immergendo il pubblico nella rappresentazione. Lo spazio scenico è allargato con due passerelle ai lati della buca, così che gli artisti sono spesso sospinti nella sala. Per le scene Carmine Guarino sceglie alberi come quinta. I costumi curatissimi sono di Daniela Ciancio, tutti diversi gli abiti da cerimonia del coro. La coreografia è di Daniela Schiavone, le luci di Pasquale Mari, i video di Alessandro Papa.
Sondra Radvanovsky, già acclamata alla Metropolitan Opera per la sua Medea, dà voce e volto per la prima volta in Italia alla terribile maga assetata di vendetta, un ruolo che per sempre rimanderà alla leggenda della Callas negli anni '50 a La Scala e che entra con questa produzione anche nella storia del San Carlo. Consensi per la direzione di Riccardo Frizza e per tutto il cast, da Anita Rachvelishvili-Néris, a Giasone, il marito argonauta Francesco Demuro, (ruolo che andrà a Giorgio Berrugi, per l'ultima replica del 16 dicembre), a Creonte, padre di Medea, Giorgi Manoshvili. Apprezzatissime le voci dell'Accademia del Teatro di San Carlo. Nel palco reale il Sindaco Gaetano Manfredi e per l'ultima uscita al Massimo da Presidente della Regione l'uscente Vincenzo De Luca. Giovedì 11 dicembre l'opera sarà trasmessa su Rai 5 alle 21.30.