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LuganoMusica chiude in crescendo

Presentata la stagione 2024-25 della stagione di musica classica del Lac, l'ultima affidata a Etienne Reymond

Beatrice Rana, 18 ottobre
11 giugno 2024
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Con gli ultimi concerti della stagione 2023-24 che si avvicinano – domani il recital, tutto esaurito, di Grigorij Sokolov e il 24 Sir Simon Rattle con la Chamber Orchestra of Europe –, è il momento di guardare alla prossima stagione di LuganoMusica la 2024-25. Che non sarà una stagione qualsiasi: quella che partirà il prossimo settembre sarà infatti l’ultima sotto la direzione di Etienne Reymond e la prima dopo l’integrazione della Fondazione LuganoMusica nel Lac.

Dopo oltre dieci anni alla guida prima dei concerti primaverili di Lugano Festival e poi, con l’apertura del centro culturale, di LuganoMusica con una stagione concertistica completa, comprensibile che la conferenza stampa sia stata occasione, per la direzione del Lac e i membri della fondazione, di ringraziare Etienne Reymond per l’importante lavoro svolto e per lo stesso Reymond di proporre un personale amarcord di questi anni, in un rapsodico assaggio di un libro che, ha annunciato, sarà pubblicato a settembre e che ripercorrerà la sua esperienza. Dalle fanfare composte da Nadir Vassena per l’inaugurazione del Lac nel 2015 a Bernard Haitink che accettò di venire a Lugano quando ancora non si conosceva l’acustica della nuova Sala Teatro – e vi tornò, qualche anno dopo, per ospitare la rinascita dell’Orchestra Mozart –, da Riccardo Muti all’importante lavoro sui quartetti d’archi e chiudiamo questo elenco – sapendo di fare torto agli altri importanti nomi citati da Reymond ma che non c’è spazio per riportare – accennando alle numerose iniziative per far conoscere la musica contemporanea e il dialogo con altre forme artistiche.

Chiudiamo quindi con il passato per guardare alla stagione 2024-25 che si aprirà, il 12 settembre, con la Tonhalle Orchester di Zurigo diretta da Paavo Järvi con in programma la Sinfonia n. 1 di Mahler e il primo concerto per violoncello di Šostakovič, affidato a Sheku Kanneh-Mason. Restando sulla musica sinfonica, avremo la Budapest Festival Orchestra con Iván Fischer e il pianista Kirill Gerstein, la Israel Philharmonic Orchestra con Lahav Shani nella doppia veste di direttore e pianista, l’Orchestre de la Suisse Romande diretta da Daniele Gatti e con Christian Tetzlaff al violino e la Philharmonia London, accompagnata dal suo direttore principale Santtu-Matias Rouvali.

Per la musica da camera, questa stagione di LuganoMusica vedrà, a dicembre, il ritorno di Maria João Pires che festeggerà i suoi 80 anni con la Festival Strings Lucerne con un programma che dal classicismo di Mozart e Beethoven arriva fino al Novecento della compositrice americana Florence Price. Restando nell’ambito della musica contemporanea, il 18 ottobre avremo l’insolito duo del trombone di Mike Svoboda e della fisarmonica di Stefan Hussong con musiche che vanno da John Cage allo stesso Svoboda, ma le incursioni nella contemporaneità attraversano tutta la stagione, nella quale troveremo (a giugno) la prima svizzera di un Quintetto per sassofono e archi appositamente composto da Nadir Vassena, in uno degli appuntamenti della rassegna Early Night Modern (che celebrerà anche i cento anni dalla nascita di Luciano Berio).

All’estremo opposto della storia musicale occidentale, il 5 giugno il Coro Clairière diretto da Brunella Clerici proporrà un intrigante recupero dei canti medievali contenuti in ‘Le Llibre Vermell de Montserrat’, in un concerto semi-scenico con il contributo del regista Andrea Chiodi.

Altri protagonisti di questa stagione – il programma completo, con anche numerose conferenze e incontri è sul sito www.luganomusica.ch – sono la pianista Beatrice Rana, i 12 Cellisten der Berliner Philharmoniker, la violinista Janine Jansen e il pianista Sunwook Kim, l’Ensemble Claudiana diretta da Luca Pianca e affiancata dai Wiener Sängerknaben, Gautier Capuçon con le giovani laureate della sua fondazione e, per il fine settimana dei quartetti che si svolgerà a metà febbraio, il Jack Quartet, il Quartetto Modigliani e il Carmina Quartett.

Da citare, infine, gli appuntamenti di maggio dedicati alle Nuove generazioni con Sean Shibe (chitarra), Giuseppe Gibboni (violino), Ingmar Lazar (pianoforte) e Dominik Wagner (contrabbasso) e l’importante esperienza del LuganoMusica Ensemble, laboratorio musicale voluto per valorizzare artiste e artisti del territorio: la prima serata, il 29 ottobre, presenta il raro Sestetto per pianoforte e fiati FP 100 di Poulenc, l’Introduzione e allegro per arpa, flauto, clarinetto e quartetto d’archi di Ravel e il Quintetto per pianoforte e archi in mi bemolle maggiore op. 44 di Schumann; il 31 ottobre avremo invece l’Ottetto per fiati di Igor Stravinskij e il Quintetto per archi n. 5 K 593 di Mozart.

Politica dei prezzi

Una questione di accessibilità

Etienne Reymond non ha mai creduto in una musica classica riservata a pochi eletti: lo si è visto, in questi anni, con numerose iniziative pensate per avvicinare nuovo pubblico – pensiamo ai Concerti nei Quartieri – e anche con i prezzi dei biglietti rimasti invariati dalla prima stagione e che hanno sempre previsto alcuni posti, nell’ultima fila in balconata, a meno di trenta franchi.
L’integrazione di LuganoMusica all’interno dell’offerta culturale del Lac ha visto una rimodulazione delle categorie, ridotte a tre, e nuovi prezzi; un cambiamento sul quale Reymond non ha nascosto durante la conferenza stampa un certo disappunto. I biglietti più economici, per i concerti sinfonici – i récital e la musica da camera hanno prezzi più bassi – partono adesso da 70 franchi, con un significativo aumento rispetto ai 27,50 (ridotti a 13,20 per giovani e studenti) per i quali Reymond si impegnava, citando come esempi altre sale tra cui il Kkl di Lucerna che hanno, sempre per le ultime categorie di posti, prezzi intorno ai 30 franchi.

La nuova politica dei prezzi va tuttavia valutata nel complesso, e se certamente resta il problema della mancanza di biglietti particolarmente economici, il Lac a queste obiezioni precisa che è stato fatto un importante sforzo per garantire alla musica classica, come al resto dell’offerta culturale, la maggiore accessibilità possibile. Non con le riduzioni previste per tutti gli spettacoli, inclusi adesso quelli di musica classica (40% per gli under 25 e 50% per gli under 15, oltre al 20% per i membri Lac+ e a sconti per le scuole), ma con un abbassamento generale dei prezzi che riguarda in modo trasversale tutti i biglietti, non solo i pochi posti di quinta categoria. Mediamente i costi sono scesi di circa il 25%, con i biglietti di prima categoria che vengono adesso proposti a 100 franchi per i concerti di punta e 80 per diversi altri appuntamenti. Le nuove categorie dei biglietti, ridotte come detto da cinque a tre, tengono infine conto della conformazione della Sala Teatro che, al contrario di altre sale, permette un’eccellente esperienza di fruizione della musica da tutti i posti in sala, uniformemente a quanto avviene per gli altri spettacoli proposti dal Lac come teatro, danza, musical e concerti di musica non classica.

L’obiettivo di avvicinare alla musica classica un pubblico più ampio possibile, senza limitarsi a un’élite, è insomma rimasto lo stesso; quella che è cambiata è la strategia con cui raggiungere questo obiettivo.

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