Scienze

Cristalli di acqua e sale colorano una luna di Giove

Spiegherebbero le misteriose venature rosse del satellite, che sotto la sua superficie nasconde un grande oceano

Europa
(Keystone)
20 febbraio 2023
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Le misteriose venature rosse che segnano la superficie ghiacciata di Europa, la luna di Giove che sotto la superficie nasconde un grande oceano, potrebbero essere fatte da cristalli di acqua e sale che si generano solo dalla combinazione di freddo e altissime pressioni. La scoperta, del gruppo di ricerca internazionale guidato dall’Università di Washington, è pubblicata sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas).

Europa è uno dei pochissimi corpi del Sistema Solare in cui è presente in modo stabile acqua in forma liquida, sebbene si trovi sotto uno strato di ghiaccio spesso migliaia di metri, e per questo è considerata uno dei siti più importanti per cercare possibili forme di vita aliena. Le sonde che finora l’hanno studiata da vicino hanno osservato che la superficie ghiacciata di Europa è segnata da lunghe e profonde striature rosse e solo adesso è emerso che la colorazione si deve alla presenza di particolari cristalli di sale la cui origine era stata finora un mistero.

Ricostruendo in laboratorio le temperature e le grandissime pressioni esistenti nelle profondità degli oceani di Europa è stato possibile per la prima volta ricostruire l’origine di questi strani cristalli composti da poche molecole di sale e che si sviluppano attraverso una serie di reazioni chimiche finora poco indagate. Secondo gli autori della ricerca, i cristalli potrebbero essersi formati a circa una decina di chilometri di profondità sotto i ghiacci e a temperature di -50 gradi e poi sono stati lentamente spinti verso la superficie.

La scoperta chiarisce per la prima volta i meccanismi che porterebbero alla strana colorazione di Europa e che potrebbe rivelarsi utile anche per i dispositivi di accumulo di energia che si usano a livello commerciale, che usano proprio cristalli di sale. I ricercatori sperano ora di poter confermare la teoria analizzando campioni del ghiaccio di Europa grazie alle prossime missioni spaziali come Juice, dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), il cui lancio è previsto in aprile.

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