Culture

Addio alla scrittrice svizzera Gertrud Leutenegger

È morta a Svitto, dove era nata e cresciuta. Pluripremiata, e con ampi sprazzi di vita nella Svizzera italiana, aveva 76 anni

Gertrud Leutenegger
(Keystone)
22 giugno 2025
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Gertrud Leutenegger, tra figure più originali e ‘appartate’ della letteratura svizzera contemporanea, è morta lo scorso venerdì all’età di 76 anni a Svitto. Ad annunciare la scomparsa della scrittrice, autrice di una produzione che spazia tra prosa e poesia, è stata la casa editrice Suhrkamp.

Numerosi sono stati i riconoscimenti ricevuti da Leutenegger nel corso della sua carriera. Appena un anno fa, la Città di Zurigo, dove ha vissuto a lungo, le aveva conferito il Premio d’arte; nel 2023 era stata insignita del Premio letterario di Soletta. Nel 2010 era stata accolta come membro della prestigiosa Accademia tedesca per la lingua e la letteratura di Darmstadt. Nel 2014 era entrata nella shortlist del Premio svizzero di letteratura, vinto poi da Lukas Bärfuss, e nello stesso anno il suo romanzo ‘Panischer Frühling’ (Primavera di panico) le era valso un posto tra i finalisti del Premio del libro tedesco. In quel libro, Leutenegger raccontava l’incontro tra un giovane pescatore sfigurato della Cornovaglia e una donna svizzera più matura, sullo sfondo di un’Europa colpita dalla nube vulcanica islandese. In italiano è stato pubblicato il romanzo ‘Fuggiaschi tardivi’ (Armando Dadò Editore, 2023), un viaggio interiore tra lutto, memoria e inquietudine, ambientato nel Ticino meridionale.

Nata il 7 dicembre 1948 e cresciuta a Svitto, Gertrud Leutenegger ha vissuto per lunghi periodi a Firenze, in Inghilterra e Berlino. Dopo una formazione pedagogica, ha studiato regia teatrale all’Accademia d’arte drammatica di Zurigo, per poi lavorare nel 1978 come assistente alla regia di Jürgen Flimm all’Hamburger Schauspielhaus. Ha esordito nel 1975 con il romanzo ‘Vorabend’ (La vigilia). Nel 2014 Gertrud Leutenegger aveva ricevuto anche il Premio Roswitha, dedicato esclusivamente a scrittrici, con una motivazione che la definiva una “stilista eccezionale”, capace di dare vita a una poetica nutrita di “toni sommessi”. Dal 1984 ha vissuto per quasi vent’anni in Ticino, prima a Cabbio nella Valle di Muggio, poi a Rovio, per poi stabilirsi definitivamente a Zurigo. ATS/RED