laR+ L'intervista

Dentro l'Utopia di Gerardo Masuccio

Una casa editrice con una precisa missione: pubblicare non semplice intrattenimento, ma ‘vera letteratura per lettori pretenziosi… come me’

‘Sarò giudicato in contumacia’
(A. Pizzicannella)

In un momento storico caratterizzato da un’industria culturale soffocata e compromessa da dettami condizionati da un marketing spesso in ritardo e disperatamente all’inseguimento di tendenze, Gerardo Masuccio, emerge come una figura controcorrente.

Con un’intuizione audace e proprio nel pieno della pandemia, che paradossalmente ha sgombrato il campo mettendo in risalto il suo lancio, Masuccio, affiancato da una squadra di giovani talenti, ha dato vita a Utopia. Una casa editrice che si distingue per la sua missione: pubblicare non semplice intrattenimento, ma «vera letteratura per lettori pretenziosi… come me». Masuccio lo afferma con termini e un atteggiamento inequivocabili, da cui molti oggi tendono ad allontanarsi, “perché so che esistono”. «Tante case editrici guardano il lettore dall’alto come se fosse uno sprovveduto. La conseguenza, a mio modo di vedere, è che ormai per ogni libro necessario ce ne sono venticinque trascurabili e altri trenta assolutamente irrilevanti. Il mio sguardo è invece rivolto verso l’alto, parto dal presupposto che il lettore sia colto e sofisticato, e che ne sappia più di me».

Di nicchia

Utopia pubblica libri cui altri non danno importanza, siano essi vecchi premi Strega dimenticati o autori delle periferie del mondo ignorati dall’editoria italiana, troppo concentrata sulle solite letterature anglosassoni, francesi o tedesche. Intercetta quindi una nicchia sostanziosa di persone trascurate dall’immediatezza della proposta mainstream. «Tra le centinaia di proposte, mille all’anno, cerco di scovare quelle dodici che mi sembrano uno strumento di consapevolezza per chi legge più che di evasione, utili per un’analisi interiore, libri capaci di cambiarci».

Esiste un pubblico appassionato di letteratura che cerca qualcosa di più profondo e autentico, e Utopia mira a riscoprire e valorizzare autori e opere che, nonostante il loro significato culturale e letterario, sono stati trascurati o dimenticati. Un esempio è la pubblicazione di tutti i libri di Massimo Bontempelli, vincitore del Premio Strega e padre del realismo magico, un movimento letterario che ha influenzato autori come Gabriel García Márquez e Jorge Luis Borges. «Bontempelli, oggi, ha ventimila lettori, un numero significativo che molti scrittori contemporanei non raggiungono».

Culture di periferia

Utopia si dedica alla traduzione e alla pubblicazione di libri provenienti da lingue diverse, come l’arabo, l’iracheno, il tamil, il vietnamita, oltre a opere provenienti dall’Africa. «Queste culture di periferia, con le loro civiltà straordinarie, hanno mantenuto una purezza nell’espressione artistica, forse proprio perché non hanno dovuto compromettersi con un mercato editoriale dominante». In questo modo, la casa editrice contribuisce a preservare e diffondere il patrimonio letterario globale, dando voce a culture e autori che altrimenti rimarrebbero inascoltati.

Seguire il proprio gusto piuttosto che inseguire le tendenze e cercare di prevedere cosa piacerà al pubblico può essere un azzardo. «Inizialmente temevo che potesse essere un rischio. Ho scommesso sul fatto che potessero esistere persone che condividono i miei interessi e, in due anni e mezzo, ne ho trovate diverse migliaia», riflette Masuccio.

Per un lettore, affidarsi a un gusto personale implica accettare le sue potenziali limitazioni, ma significa anche beneficiare di una prospettiva unica e di scelte libere dai compromessi. Per dare concretezza a questa visione, Masuccio ha instaurato una rete globale di fiducia, composta da circa cinquanta persone, che funge da filtro preliminare e gli consiglia opere e autori. Questo approccio personale e selettivo consente a Utopia di offrire una gamma di libri accuratamente selezionati, che riflettono un gusto distintivo e sofisticato nel contesto editoriale. «Mi sforzo di trovare un equilibrio tra la pubblicazione di classici e di autori contemporanei, dedicandomi a scoprire i Kafka e i Joyce dei nostri giorni. Come i loro predecessori, questi autori potrebbero non essere ancora ampiamente letti, ma hanno il potenziale per influenzare profondamente il futuro della letteratura... questo lo scopriremo nei prossimi cinquant’anni».

Dettagli

La grafica di Giovanni Cavalleri è rapidamente diventata un elemento distintivo della collana, trasformando ogni pubblicazione in un pezzo da collezione. Pubblicare dodici opere all’anno consente di dedicare una cura meticolosa a ciascuna di esse. Ogni libro, accuratamente selezionato da Masuccio, diventa un evento a sé, garantendo agli autori l’attenzione e il rispetto che meritano. La lettera dell’editore dove spiega perché ha scelto quel libro, inserita in ogni copia, sostituendo la tradizionale sinossi, crea un dialogo unico e personale con il fruitore. «I nostri lettori iniziano a riconoscere il nostro tocco nei testi. La scelta di un aggettivo, i particolari giri di frase, sono il frutto di un lavoro redazionale molto attento e invasivo che curiamo, ovviamente in accordo con il traduttore».

L’attenzione maniacale ai dettagli è un tratto distintivo che permea l’intera catena editoriale di Utopia, gestita da una squadra di collaboratori nati tutti negli anni 90, proprio come Masuccio. L’editore si occupa personalmente di svariate attività: dalle molteplici letture dei testi in procinto di essere pubblicati, alle aste per i diritti d’autore, passando per i rapporti con i traduttori, inclusi gli scambi di bozze con loro, fino alla gestione dei rapporti con i media e delle pagine social.

Scegliere di affidarsi a un punto di vista unico sembra oggi un atto anacronistico. Siamo abituati a consumare ciò che i gruppi di marketing e algoritmi ci propongono, basandosi sulle nostre scelte passate, anziché esplorare strade meno battute tentando di sorprenderci. Un lettore di Utopia potrebbe non apprezzare ogni singola proposta della collana, ma non potrà mancare di apprezzare la qualità intrinseca di ciascuna opera, frutto della singolare visione editoriale di Masuccio.

‘Io c’ero’

«Sarò giudicato in contumacia», afferma Masuccio, posticipando così il verdetto sul suo successo o insuccesso a un momento futuro. Ma i numeri parlano chiaro: in un periodo in cui l’industria editoriale registra una flessione del 5%, Utopia ha riscosso un incremento delle vendite del 100%.

Con Utopia, Masuccio ha già dimostrato, in poco tempo e superando i luoghi comuni e i modelli consolidati, che ciò che sembra impossibile può diventare realtà. Ha evidenziato come la fedeltà a una visione editoriale coerente e di qualità possa trasformarsi in un successo straordinario, sia in termini di apprezzamento critico che di risultati di vendita. Ha mostrato che esistono lettori consapevoli e sofisticati che sanno riconoscere e apprezzare chi li tratta come tali. Iniziare a collezionare questi splendidi volumi, ricchi di parole e pensieri meravigliosi, sarebbe un modo saggio per poter dire in futuro “io c’ero” mentre si assisteva alla realizzazione di questa Utopia.

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