Dal 17 al 20 agosto, parallelamente all'evento, ‘Il Teatro’, spettacoli, incontri con il pubblico, installazioni dedicati all'altrove per eccellenza
Manca poco meno di un mese a ‘Vedersi di fronte’, la 23esima edizione del Festival internazionale di narrazione di Arzo, in programma da giovedì 17 a domenica 20 agosto tra Arzo e Meride. Nel corso dell’edizione, spazio importante verrà dedicato all’altrove per eccellenza, il carcere, con il progetto ‘Il Teatro’, sostenuto dal programma Integrazione cantonale del Dipartimento delle Istituzioni della Repubblica e Cantone Ticino. In scena spettacoli, incontri con il pubblico, installazioni e un laboratorio pratico di teatro partecipato curato da Mimmo Sorrentino (già sold out).
Tra le proposte. In ‘House we left’, venerdì 18 agosto alle 21.30, Alessandro Sesti e Cecilia Di Donato raccontano la storia di alcune donne transgender che nel carcere hanno l’unico luogo di esistenza. Sabato 19 e domenica 20 alle 18.30, il Collettivo lunAzione, con ‘Il Colloquio’, porta in scena chi, seppur fuori dai luoghi di detenzione, rimane legato a chi rimane dentro, condividendone in parte la pena: nello spettacolo tre donne sono in attesa dei colloqui periodici con i detenuti del carcere di Napoli Poggioreale. In ‘Sguardi a confronto’, sabato 19 agosto alle 10.45, Davide Mesfun porta sul palco la propria storia di ex detenuto che nel corso della sua esperienza in carcere ha incontrato il teatro.
Il progetto ‘Il Teatro’ include anche l'installazione diffusa intitolata ‘Per me si va tra la perduta gente’, ovvero una carrellata di fotografie, scattate da persone detenute e da agenti di custodia, che nei giorni di festival si affacceranno alle finestre delle case di Arzo (realizzata dalla Odv Ri_Scatti in collaborazione con il Pac Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano). Arazzi, tele, disegni e sculture realizzati nel Carcere giudiziario La Farera e nel Carcere penale La Stampa, invece, vanno a comporre l’esposizione
‘Su tutti si tiene’, allestita nella Corte dei Miracoli, è invece l'esposizione curata da Elia Gobbi, che presenterà alcuni lavori – arazzi, tele, disegni, sculture – realizzati nel Carcere Giudiziario La Farera e nel Carcere Penale La Stampa (il programma è disponibile online su www.festivaldinarrazione.ch).