Culture

‘Vedersi di fronte’ al Festival internazionale di narrazione

Dal 17 al 20 agosto si svolgerà la ventitreesima edizione nei borghi di Arzo e Meride

Dallo spettacolo ‘Gli Sposi’ della compagnia Frosini/Timpano
(Franco Rabino)
11 giugno 2023
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Prende il via giovedì 17 agosto (fino a domenica 20) la ventitreesima edizione del Festival internazionale di narrazione di Arzo; che quest'anno presenterà ‘Vedersi di fronte’, con cui s'intende innescare visioni e riflessioni nelle quali il teatro diventa strumento, quanto mai necessario, per vedersi e conoscersi.

Spettacoli e incontri avranno luogo nei borghi di Arzo e Meride, in un festival sempre più in dialogo con il territorio e la sua comunità. Territorio che, anche quest’anno, sarà occasione di apertura sul mondo e sui mondi, anche quelli in apparenza più lontani. Uno spazio importante sarà infatti dedicato all’altrove per eccellenza, il carcere, con il progetto ‘Il Teatro’: in scena quattro spettacoli, incontri con il pubblico, l’installazione fotografica ‘Per me si va tra perduta gente’ realizzata dalla onlus RI_SCATTI in collaborazione con il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano e un laboratorio pratico di teatro partecipato a cura di Mimmo Sorrentino (iscrizioni aperte fino al 15 giugno su festivaldinarrazione.ch).

Ad aprire l’edizione, giovedì 17 agosto, sarà un lavoro di ricostruzione e impegno civile, lo spettacolo ‘Nell’occhio del labirinto. Apologia di Enzo Tortora’, di Chicco Dossi, con Simone Tudda (segnalato al 30° Premio Hystrio alla Vocazione), produzione Teatro della Cooperativa. Il monologo ripercorre la vicenda di Tortora, rievocando uno dei casi di malagiustizia italiana più clamorosi. “Spesso riteniamo che il XXI secolo sia l’era delle fake news, dello strapotere dei media nel dirigere da una parte o dall’altra l’opinione pubblica. Il caso Tortora è l’esempio lampante di come la manipolazione delle informazioni affondi le sue radici più indietro nel tempo” sono le parole di Chicco Dossi. La serata proseguirà con ‘Ho sonno’ di Vittorio Onedei e Giulio Escalona, che porta in scena la somiglianza tra il morire e l’addormentarsi. Davanti agli spettatori, la notte, un letto e un uomo sveglio da 36 ore, che continua la sua resistenza al sonno, attraverso racconti e storie.

Tra le proposte dei giorni successivi si segnala per il pubblico adulto la presenza di una delle compagnie italiane più acclamate, la Frosini/Timpano, in scena con due lavori: la romanian tragedy ‘Gli Sposi’ e il graffiante dialogo ‘Carne’. Ampia come sempre anche la proposta per gli spettatori più giovani con numerosi volti nuovi e due importanti ritorni: Simona Gambaro (con lo spettacolo ‘Storia d’amore e d’alberi’) e Giuseppe Semeraro (con un canto contro la guerra, ‘Mio nonno e il mulo’).

Non mancheranno musica, spazi di ritrovo e incontri di approfondimento aperti al pubblico.

Anche quest’anno l’acquisto online dei biglietti darà la possibilità di raggiungere i paesi di Arzo e Meride gratuitamente con i mezzi pubblici.

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