Culture

Il Diario scolastico stavolta lo scrivono i giovani

Nell'agenda n. 84 dell'Istituto Editoriale Ticinese, tredici testi redatti da adolescenti. Intervista alla scrittrice Angela Tognolini, che li ha seguiti

L’84esima edizione del Diario scolastico della Svizzera italiana
(IET)
27 aprile 2023
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Pensato per i giovani e, per la prima volta, realizzato (anche) dai giovani. È il ‘Diario scolastico della Svizzera italiana 2023-2024’, che contiene tredici testi scritti da altrettanti ragazzi tra gli 11 e i 14 anni. Sfogliando l’agenda edita dall’Istituto Editoriale Ticinese, a cura di Sara Groisman e giunta all’84a edizione, si possono leggere le parole di Gilda, Lorenzo, Annâ, Olmo, Asia, Cecilia, Vanessa, Émile, Martina, Neva, Mariami, Rafael e Ludovica, accompagnate dalle illustrazioni di Sara Stefanini.

I testi hanno come tema l’esplorazione di come usare il corpo e i sensi, per scrivere storie che catturano chi legge. Sono il frutto del lavoro durante un laboratorio di scrittura creativa, organizzato in collaborazione con il festival di letteratura per ragazzi di Bellinzona Storie controvento e tenuto da Angela Tognolini, autrice e responsabile di un progetto di scrittura creativa in scuole italiane.

Quale rapporto hanno i giovani di oggi, nativi digitali, con la scrittura?

La risposta può essere assai varia. Quanto fatto durante il laboratorio è stato un’esperienza particolare, in particolare perché i partecipanti erano ‘atipici’: ragazzi con un grandissimo amore per i libri, molti dei quali membri di gruppi di lettura e coinvolti nel festival Storie controvento e, pur giovanissimi, con una capacità di scrivere assai sofisticata e con parecchia voglia di mettersi in gioco. Lavorando con scuole professionali, tecniche, medie anche in piccole valli, nelle mie esperienze mi confronto invece con situazioni assai diverse e diversificate. In generale, tra gli studenti delle medie e delle superiori, trovo voglia di mettersi in gioco, creatività, capacità di misurarsi e immergersi nelle metafore. È spesso da chi ha qualche difficoltà con la grammatica e la proprietà del linguaggio, che escono le immagini più sorprendenti e anche poetiche.

Come sono stati costruiti i testi da inserire nel Diario scolastico?

È stata una full immersion di due giorni, iniziata giocando. Guardandoci, misurandoci in altezza, confrontando il colore degli occhi, ascoltando il respiro. Abbiamo continuato cercando ciò che funziona nelle storie che ci piacciono: dai video registrati con le GoPro ai videogiochi, da testi di grandi scrittori a quelli di altri ragazzi. Il filo conduttore era la domanda: ‘ma le storie si immaginano con la testa o è possibile immaginare anche con il corpo?’ La risposta è stata la scrittura sensoriale, che utilizza quello che sentiamo come porta per farci diventare i nostri personaggi. Abbiamo scoperto che si può descrivere attraverso i sensi una stanza, un ricordo, perfino una persona. Dopo una serie di prove, sempre autobiografiche, siamo arrivati ai tredici testi definitivi, nei quali i giovani hanno dovuto scrivere di un momento in cui il loro corpo è protagonista.

Come si fa a immaginare una storia con il corpo?

La cosa bella è che in realtà succede già a ognuno di noi, ma non ne siamo consapevoli. La domanda che pongo sempre, ai ragazzi come agli adulti, è: “Vi capita mai di avere il battito accelerato o di sorridere quando leggete?”. È il corpo che reagisce, questa è la magia che ha la chiave dell’immaginazione a una narrazione: ciò che si sta leggendo e immaginando, viene vissuto fisicamente anche se si è seduti in una stanza. È, questa, una magia che ha la chiave dell’immedesimazione; a noi piacciono le storie, perché riusciamo a viverle come se fossero le nostre. Ci immergiamo in esse e lo facciamo anche con i nostri corpi, venendone ‘infusi’. Per essere più consapevoli di questo, suggerisco ai ragazzi di provare a mettersi nei panni non solamente dei lettori ma pure di chi le storie le scrive, perché non tutte le narrazioni suscitano un’immedesimazione così profonda. La risposta, con i ragazzi, la cerchiamo a partire dalle nostre esperienze; provando a ricordarci com’è vivere, cosa si prova svegliandosi, quali sono gli odori e i rumori che arrivano ai nostri sensi. In altre parole: immergendoci in noi stessi. Se riusciamo a farlo come scrittori, siamo in grado di trasportare su pagina tutti quei riferimenti sensoriali che faranno in modo che il corpo del nostro lettore risponda. La sfida che lancio ai giovani, di partire da sé, non si limita alla scrittura ma vale nella vita di tutti i giorni: volete scrivere tutto? dico loro, allora andate in giro e annotatevi tutto, immaginando poi come raccontare quel tutto.

L’invito ai giovani a riscoprire la sensorialità del corpo, in un’età di grandi cambiamenti proprio del corpo, può andare oltre il fine legato alla scrittura?

Ovviamente la scrittura è un mezzo. Ma questo tipo di esercizio di percepire l’ambiente attorno a noi, arricchisce ben oltre la scrittura. Per rimanere ai ragazzi: è un modo che li riporta a una realtà, in un mondo che – è la mia percezione – magari li spinge maggiormente verso il digitale o la performance scolastica, allontanandoli un po’ dalle piccole cose. L’esortazione ad assaporare la quotidianità al cento per cento vale in generale, perché è un modo bello e potente di vivere.

Presentazione sabato a Bellinzona

Il Diario scolastico è stampato in novemila copie e – oltre al calendario scolastico ufficiale di Ticino e Grigioni e allo spazio per annotare orario settimanale delle lezioni e pagella – propone: sedici consigli di lettura a cura di Storie controvento, oltre trenta link a pagine con consigli per il benessere, la salute e lo sviluppo personale, diciassette segnalazioni di manifestazioni culturali, sportive e ricreative; oltre a giochi, citazioni, riquadri informativi con curiosità sul corpo e sei pagine a cura di Storie controvento, BiblioBaobab, Città dei mestieri, Infogiovani, Pro Juventute, Young4helpchat.com.

L’agenda sarà presentata sabato 29 aprile (ore 10, libreria Casagrande Bellinzona), alla presenza dei giovani autori dei testi.

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