Musica

Record store day 2023, e venne il giorno

Dal 2008 fa felici collezionisti, editori, autori, cartotecniche. Quanto ai negozi di dischi, se ne può discutere (sabato 22 aprile, anche a Maroggia)

(Depositphotos)
21 aprile 2023
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Correva l’anno 2007 e i negozianti Chris Brown del Bull Music Moose di Portland insieme a Eric Levin del Criminal Record di Atlanta decisero di organizzare qualcosa di simile al Free Comic Book Day, inaugurato cinque anni prima sempre negli Stati Uniti per stimolare le vendite dei libri di fumetti, con ricaduta sui venditori (e sugli autori, perché no). L’idea finì in una tempesta di cervelli (brainstorming) dalle parti di Baltimora, sede di un incontro di etichette indipendenti, per uscirne sotto il nome di Record Store Day, giunto fino a noi dal 22 settembre 2007, data di fondazione, come recita la targa commemorativa sul muro del Sound Garden (giardino del suono, quale nome migliore) di Baltimora, a perenne monito. Targa che ospita parole sante: “I negozi di dischi non possono salvarti la vita. Ma te ne possono dare una migliore” (Nick Hornby, scrittore).

All’inizio furono i Metallica

Le Sacre scritture del Record Store Day dicono che furono i Metallica, il 19 aprile del 2008, a inaugurare la prima edizione, presentandosi da Rasputin Music a Mountain View, California. Da quel giorno, il mercato della musica fisica ha registrato picchi affascinanti, come l’edizione 2016, record di vendite di vinili in una settimana. Ma i pareri sul Record Store Day non sono sempre tutti unanimi: c’è chi taccia l’evento di essere elitario (per collezionisti più che per fan della musica), o accusa le major di boicottarlo.

«Il Record store day nasce a Fells Point, zona di porto di Baltimora, famosa per una delle ultime vere Little Italy, uno dei pochi posti dove trovavo la mortadella vera. La zona era abbandonata, con tanto crimine e solo negozi vintage disperati. È anche da lì che nasce la mia pazza idea di un negozio di dischi, perché li frequentavo tutti». Nel giorno dei negozi di dischi, così parla il nostro interlocutore, che di dischi s’intende...

Alessandro ‘Tondo’ Bassanini

‘Oggi è solo un cliché per monetizzare’

Nel Record store day, alla fine, finisci sempre a fare quattro chiacchiere con Sandro ‘Tondo’ Bassanini, quello di Maroggia, che come Cesare Ragazzi, un giorno si è messo questa splendida idea in testa: vendere vinili. «L’idea del Record store day nasce dagli indie record shops, dai negozianti indipendenti di dischi, attività Brick & mortar, quindi negozi fisici, gente che ogni mattina si deve alzare dal letto e aprire una saracinesca, e non negozi virtuali. L’idea era semplice, dedicare una giornata per celebrare il ruolo sociale e culturale che i piccoli negozi di dischi ricoprivano all’interno dei centri urbani. Da subito, gente come Metallica, Smashing Pumpkins, Iggy Pop decisero di dare il proprio supporto a negozi indipendenti che faticavano a sopravvivere, facendo visite a sorpresa: epica fu quella dei Metallica. Da lì a un anno si unirono Wilco, Smashing Pumpinks, Leonard Cohen, Tom Waits, The Stooges e centinaia di altri, ad aiutare i negozi indie. Insomma, una giornata di ringraziamento».

E poi? «E poi premi l’avanti veloce di questa cassetta e si arriva a cos’è oggi il Record store day. Eviterò di usare un linguaggio colorito, ma come tutto in questo mondo, le cose che funzionano finiscono nelle mani di gente che non capisce nulla della storia e non si preoccupa del passato e delle tradizioni, tramutando tutto in un cliché per monetizzare, in una festa della banalità. Oggi il Record store day non ha più nulla a che vedere con la celebrazione dei negozi Brick & mortar, oggi è tutta una parata di release ad hoc per monetizzare sulla giornata, materiale venduto prevalentemente a grandi distributori online con inventari virtuali, mentre ai negozi fisici rimangono le briciole o, peggio, nulla».

Nel Record store day di Maroggia, sabato 22 aprile, Tondo ospita band, etichette indipendenti e studi di registrazione – tutti a km zero – con i loro dischi, cassette, cd e merchandise. «Rimaniamo analogici, ospitiamo realtà locali che producono oggetti veri, celebreremo il vero significato del Record store day, cioè il ruolo che ha il negozio di musica indipendente Brick & mortar nella società, dove ancora esiste una briciola di competenza, un amore verso questo lavoro, e la consapevolezza di far parte di una comunità di gente vera, reale, che vuole ancora il contatto umano e si sente di supportare musica e cultura locale». In sintesi, «staremo lontani dalla pseudo ristampa limitata color viola 18, anniversario del musicista di turno».


Alessandro ‘Tondo’ Bassanini

Per l’occasione

Da Lennon ai cannibali

Sono quasi trecento le pubblicazioni annunciate dall’industria discografica per il 22 aprile. Tra le chicche, il boxset di ‘Gimme Some Truth’ di John Lennon, nove Ep in vinile bianco, cartoline, poster, adesivi e booklet. Torna in vinile ‘Néapolis’ dei Simple Minds (1998); arriva in cd ‘A Secret Life’ (1995) di Marianne Faithfull prodotto dal (da poco) defunto Angelo Badalamenti e ‘Give Away’ dei Perl Jam (1998). David Byrne pubblica la versione integrale dell’opera funk ‘The Catherine Wheel’, composta con Bernie Worrell e Brian Eno. Di quest’ultimo arriva ‘Forever Voiceless’, versione strumentale di ‘Foreverandevernomore’ (2022). Robert Smith cura personalmente una nuova edizione di ‘Show’ (The Cure, 1993), i Duran Duran festeggiano i quarant’anni di Rio con ‘Carnival Rio’, gli U2 quelli di ‘War’, con inediti. Elton John festeggia i cinquanta di ‘Don’t Shoot Me I’m Only the Piano Player’, di Miles Davis un nuovo ‘Turnaround’, che celebra le session di ‘On The Corner’.

L’Italia festeggia dieci anni di Record store day con 230 negozi di dischi indipendenti. Tornano sugli scaffali Fabrizio De André con ‘Faber-Periodo Karim’, boxset di 45 giri masterizzati in analogico, con le sue prime registrazioni. ‘Non Basta, Sai/In Mezzo ai Guai’ è il singolo di debutto di Renato Zero, introvabile nella versione originale; del Banco del Mutuo Soccorso saranno in vendita ‘Donna Plautilla’ e ‘Il 13’. ‘Caro Amico Ti Scrivo’ di Lucio Dalla e ‘Anima Latina’ di Lucio Battisti tornano in vinile colorato, Morricone torna con quattro colonne sonore e Riz Ortolani con le musiche di ‘Cannibal Holocaust’, horror di culto del da poco defunto Ruggero Deodato. B.D./ANSA

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