Culture

La resilienza di Emmanuel Carrère

Mezzogiorno dalla porta di casa propria: un breve racconto dello scrittore francese pubblicato nell'Annual report di Pirelli

Emmanuel Carrère ospite a Locarno nel 2015 (Keystone)
18 giugno 2020
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Considerato tra i più importanti scrittori contemporanei, Emmanuel Carrère per l'Annual Report Pirelli 2019 firma il testo "Mezzogiorno dalla porta di casa propria". Un racconto, breve, che indaga il tema della resilienza tra gli sconvolgimenti del lockdown, il mestiere di scrittore, ricordi che riafforano tra le pagine. Per gentile concessione dell'Annual Report Pirelli 2019, ecco un estratto del testo.

"Ero arrivato, con il mio libro, esattamente al momento in cui si comincia a rimettere le virgole nei posti da cui si erano tolte – un segnale inequivocabile: se si continua, si finirà per rovinare il testo invece di migliorarlo. Avevo promesso di spedire il file definitivo al mio editore a metà aprile, mi ero ripromesso che per metà aprile lo avrei finito qualsiasi cosa accadesse, ma quel che è accaduto è che il 17 marzo in Francia ci siamo ritrovati tutti confinati in casa, e perciò a metà aprile quando, fra una partita a scacchi e l'altra con mia figlia tredicenne (comincia a battermi), apporto le ultime correzioni al libro, sono isolato nel mio appartamento a Parigi. Ogni volta che apro il file, vengo assalito da una preoccupazione nuova per me. La mia domanda non è tanto: è un buon libro? – questa domanda me la pongo in tempi normali, è una tipica e rassicurante domanda da tempi normali –, ma: non sarà superato? Un libro del mondo di prima, un libro che forse sarebbe stato interessante nel mondo di prima ma che, siccome non include questa cosa enorme che ci è accaduta nel frattempo, rischia di essere, proprio così, superato. Un'impressione del genere io non l'ho mai provata, e credo pure nessun altro. Siamo rimasti tutti basiti davanti al crollo delle Torri Gemelle, quello che fino a oggi era l'avvenimento storico di maggiore portata accaduto nella nostra vita, ma nessuno scrittore, credo, ha pensato che il suo romanzo su un triangolo amoroso o sui primi disinganni della sua infanzia fosse divenuto antiquato dopo l'11 settembre 2001. E allora? Allora, niente: continuo, correggo, do gli ultimi ritocchi al mio libro sullo yoga. Può sembrare una cosa insignificante ma, se lo yoga è ciò che credo, insignificante non è, e non lo è nemmeno cercare di descrivere non tanto la propria piccola vita quanto, attraverso la propria piccola vita, l'aspirazione a essere ciò che si vorrebbe essere e le forze distruttive che vi impediscono di esserlo: la lotta comune, più o meno, a tutti noi. E, così, continuo: è la mia forma di resilienza".

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