Riduzione di 10 milioni dei sussidi di cassa malati, presentato il rapporto di minoranza che propone di mantenerla. Sarà sfida all'ultimo voto.
I documenti commissionali ora ci sono tutti. Dopo quello di maggioranza, dalla commissione parlamentare della Gestione è uscito stamattina anche il rapporto di minoranza con cui Plr e Lega chiedono al plenum del Gran Consiglio, in vista della sessione di settimana prossima, di bocciare l’iniziativa del Centro volta a ripristinare i circa 10 milioni di franchi di sussidi per il pagamento dei premi di cassa malati tagliati dal Legislativo cantonale lo scorso dicembre con l’approvazione del Pereventivo 2025.
Anche la minoranza commissionale, scrive il relatore Matteo Quadranti, “riconosce che i contributi per la riduzione dei premi di assicurazione malattia siano un aiuto importante per le famiglie veramente bisognose ma anche per quelle virtuose”. Tuttavia, ricorda il deputato liberale radicale, “le finanze cantonali ticinesi già supportano le famiglie con questi e altri aiuti (assegni Af/Afi/Api e prestazioni complementari) risultando comunque uno dei Cantoni più generosi dal profilo sociale e di solidarietà”. Ciò premesso, la frecciatina: “Da nessuna parte nella narrativa dell’area rossoverde si intravede qualche misura volta al contenimento dei costi che provocano l’aumento dei premi, anzi!”.
E al riguardo Quadranti evidenzia che “se il premio medio di riferimento è aumentato del 10% annuo negli ultimi anni in Ticino (a fronte di un 6% di media nazionale) e rischia di farlo anche nei prossimi due anni almeno, bisogna intervenire alle fonti di questi costi. Una coesione sociale, come il principio di solidarietà, richiede anche una responsabilità individuale di chi beneficia degli aiuti erogati tramite il gettito dei contribuenti, evitando qui di entrare nello spinoso tema di quegli assicurati morosi dei premi che non sono veri bisognosi, i quali costano allo Stato oltre 18/20’000’000 di franchi”. Peraltro uno dei temi sotto la lente del Gran Consiglio (al momento quella della commissione Sanitaria) è il destino delle blacklist: riattivarle o no?
Tornando al rapporto di minoranza contrario all’iniziativa parlamentare del Centro, Quadranti rammenta inoltre che il Gran Consiglio “nel 2021 ha evidenziato come il sistema Ripam, per quanto complesso, sia strutturato proprio per adattarsi sia all’aumento dei premi di cassa malati – con il premio medio di riferimento che cresce annualmente – sia alle variazioni della congiuntura economica: del resto, abbiamo appena votato il Preventivo, che prevede la riduzione della costanza proprio nello spirito con il quale è concepito il sistema di erogazione dei sussidi”. E “stravolgerlo dopo così poco tempo non avrebbe alcun senso: è quindi su questi aspetti e su altre misure concrete – che non è qui il luogo di elencare – che si può e si deve intervenire, piuttosto che combattere una misura di risparmio del tutto accettabile se rapportata all’entità delle risorse già stanziate dallo Stato”. Segue pertanto l'invito al parlamento a respingere l’iniziativa centrista, “lasciando al popolo ticinese di votare sul referendum facoltativo nel frattempo riuscito”. Referendum lanciato dalla sinistra, Ps in testa, contro il taglio ai sussidi di cassa malati.
La maggioranza risicatissima della commissione della gestione – composta da Centro Ps e Verdi. I commissari dell'Udc si sono invece astenuti – si era invece già espressa settimana scorsa a favore dell’iniziativa (o retromarcia, visto che il voto favorevole sul Preventivo) del Centro. La decisione di dare una sforbiciata alla Ripam “è stata giustificata dalla difficile situazione finanziaria del Cantone Ticino”, si legge nel rapporto di Samantha Bourgoin (Verdi) e Ivo Durisch (Ps). Ma “attualmente, grazie alla distribuzione di circa 80 milioni di franchi da parte della Banca nazionale svizzera, si prospetta un possibile utile di esercizio di circa 10 milioni nel 2025, anziché il disavanzo di circa 100 milioni inizialmente previsto”. Motivo che secondo la maggioranza dei commissari giustifica la rinuncia alla misura di risparmio.