Ticino

Pass culturale, il governo invita i Comuni ad aderire

Per esempio sotto forma di regalo alle e ai neo-diciottenni. Gli altri temi della seduta odierna della Piattaforma di dialogo

Marina Carobbio, direttrice del Decs
(Ti-Press)
12 marzo 2025
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Si è parlato anche di cultura, e meglio dell’‘Abbonamento Generale cultura’, nella seduta odierna, la prima di quest’anno, della Piattaforma di dialogo Cantone-Comuni. Introdotto di recente anche in Ticino, il pass culturale è destinato ai giovani sotto i 26 anni. Al prezzo di 100 franchi per un anno, hanno accesso a “eventi culturali di oltre trecento luoghi partner in Ticino e nei cantoni di Berna, Friburgo, Giura, Neuchâtel e Vallese”, spiegava il Dipartimento educazione cultura e sport al momento del lancio. Insomma: “Migliaia di concerti, spettacoli, film, festival e mostre sono così accessibili liberamente con un unico abbonamento”. Ebbene, il Decs ha invitato i Comuni ad aderire all’offerta, “ad esempio sotto forma di regalo alle e ai neo-diciottenni”, si legge nella nota diffusa dopo la riunione della Piattaforma.

Restando in argomento, il Dipartimento ha inoltre aggiornato sul tema degli spazi a disposizione della cultura indipendente: “Sono state anticipate le prime indicazioni emerse nell’ambito di una mappatura dell’offerta sul territorio ed è stata in seguito discussa l’opportunità di costituire insieme ai Comuni interessati un gruppo di lavoro, la cui attività si svolgerebbe in parallelo a quella della Commissione cantonale per la cultura”.

Dal Decs al Dss. Il Dipartimento sanità e socialità ha presentato un approfondimento sul sistema di sussidi per il pagamento dei premi dell’assicurazione malattia, e sul suo impatto finanziario per i Comuni. Mentre il Dipartimento del territorio ha risposto “ad alcune sollecitazioni sulla nuova Legge gestione acque” e informato “sull’avvio dei lavori per sviluppare un Piano d’azione cantonale dedicato alla protezione delle greggi e alla gestione del lupo”.

In Piattaforma si è accennato anche al travagliato progetto di riforma dei rapporti fra Cantone e Comuni. Cioè ‘Ticino 2020’, di cui è stato fornito un breve aggiornamento “a seguito dell'incontro di fine febbraio tra il Consiglio di Stato e i rappresentanti dei Comuni nel Comitato strategico”.

Connessa a ‘Ticino 2020’, la prevista riforma delle autorità di protezione, con il passaggio dalle attuali Autorità regionali di protezione (Arp), in mano ai Comuni, alle Preture di protezione, e dunque alla ‘cantonalizzazione’ del sistema. Il Dipartimento istituzioni, segnala il comunicato, “ha fornito alcune indicazioni in merito alla riforma: è stato precisato che sono al momento in fase di valutazione alcune possibili varianti allo scopo di assicurare il finanziamento della nuova autorità giudiziaria cantonale”, vale a dire le Preture di protezione.

Quella di oggi era la 73esima seduta della Piattaforma dalla sua costituzione. Il Consiglio di Stato era accompagnato dal capo della Sezione enti locali Marzio Della Santa.