Ticino

Pedagogia speciale, un appello a fermare i tagli del Preventivo

Forte adesione nel giro di poche ore alla petizione online lanciata da diverse associazioni ‘per dire basta e difendere l’intera Scuola ticinese’

In sintesi:
  • I promotori chiedono a Gran Consiglio e Consiglio di Stato di stralciare le misure di risparmio sulla scuola ticinese dal Preventivo 2025
  • ‘I tagli alla scuola già decisi, affiancati a quelli proposti, avranno ripercussioni su tutte le allieve e gli allievi ticinesi e sulle loro famiglie’
Sui banchi della prossima sessione di Gran Consiglio
(Ti-Press)
29 novembre 2024
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“La misura è colma. È il momento di dire basta e difendere l’intera Scuola ticinese”. Sono già oltre tremila le firme raccolte finora dall’appello che chiede al Gran Consiglio e al Consiglio di Stato di stralciare le misure di risparmio sulla scuola ticinese dal Preventivo 2025. Un’adesione forte consolidatasi nel giro di poche, pochissime ore e sostenuta da diverse associazioni attive sul territorio: la Conferenza cantonale dei genitori, l’Associazione ticinese dei genitori e amici dei bambini bisognosi di educazione speciale (Atgabbes), Pro Infirmis, Pro Juventute, Avventuno, Autismo Svizzera italiana (Asi), Autismo ricerca e sviluppo (Ares), Centri d’esercitazione ai metodi dell’educazione attiva (Cemea), Procap Ticino, Demopedeutica e Vask Ticino.

‘Ripercussioni su tutti gli allievi e le loro famiglie’

“Con il rapporto del 26 novembre – si legge nel testo della petizione online – la maggioranza della commissione ‘Gestione e finanze’ del Gran Consiglio propone una riduzione supplementare di 2 milioni del finanziamento necessario per far fronte ai bisogni particolari di educazione”. A essere toccati “circa novecento allieve e allievi che frequentano le scuole speciali e gli istituti specializzati, in totale tremila bambine e bambini con le rispettive famiglie che frequentano scuole comunali e cantonali”. I parlamentari firmatari, viene affermato nell’appello, sostengono che nell’ambito della pedagogia speciale sia “l’offerta che determina la domanda”, un’affermazione che gli aderenti alla petizione ritengono “completamente errata e scollegata dalla realtà vissuta da allievi, docenti e genitori”. I sostenitori non nascondono in tal senso una certa urgenza: “Il 9 dicembre il parlamento deciderà e abbiamo pochissimo tempo per convincere tutte e tutti i politici eletti in Gran Consiglio a fare marcia indietro e non approvare tagli al sistema scolastico ticinese”. Non solo. “I tagli alla scuola già decisi, affiancati a quelli proposti, avranno ripercussioni su tutte le allieve e gli allievi ticinesi e sulle loro famiglie”.

‘L’istruzione deve essere una priorità assoluta per la politica’

“L’istruzione scolastica dei nostri giovani – viene rivendicato nella petizione – deve essere una priorità assoluta per la politica ticinese. Il Ticino ha già la spesa scolastica pro capite più bassa della Svizzera”. Cosa potrebbe comportare in concreto quest’ultima misura di risparmio che tocca la pedagogia speciale? Pronta la spiegazione dei sostenitori dell’appello: “I bisogni degli allievi sono eterogenei: si va dai bambine e bambini con diagnosi di autismo, sindrome di Down, o paralisi cerebrali che necessitano un adeguato accompagnamento, sino a bambine e bambini con problemi di dislessia e discalculia o con caratteristiche di neurodiversità con bisogni di piccoli supporti puntuali per affrontare l’apprendimento”.

A rischio tutta una serie di ambiti: “Gli interventi precoci per i piccolini che si affacciano all’obbligo scolastico, un numero adeguato di docenti di scuola speciale, un adeguato numero di ore di logopedia, i finanziamenti degli istituti specializzati che accolgono gli allievi con bisogni complessi, i finanziamenti per i trasporti adattati ai bisogni di bambini con mobilità ridotta, un’adeguata presenza di operatori pedagogici per l’integrazione a supporto dei docenti titolari, il lavoro dei docenti di scuola regolare che si ritroveranno più sovente soli in classe a gestire situazioni complesse”. Non da ultimo. “Solo nel nuovo anno scolastico – si precisa – sono stati segnalati 79 alunni in più con un orientamento verso la scuola speciale, che richiedono maggiori risorse”.

‘L’ultima di una serie di misure di risparmio’

La proposta di taglio alla pedagogia speciale, ricordano i promotori, “è l’ultima di una serie di misure di risparmio sulla scuola ticinese che impattano sulla qualità dello studio”. Tra queste vengono citate la decisione di febbraio del Gran Consiglio di non sostituire per il 20% il personale partente docente e sociosanitario, la chiusura straordinaria decisa dal governo di tutta la scuola ticinese i prossimi 20 dicembre e 7 gennaio, “negando il diritto allo studio a 55mila allievi per due giorni e mettendo almeno 10mila famiglie nella necessità di prendere congedi o vacanze aggiuntive”, nonché la decisione del Consiglio di Stato con il Messaggio di Preventivo 2025 di settembre di diverse misure per risparmiare circa 8,2 milioni di franchi sulla scuola, ovvero lo stralcio di 4,4 milioni di contributi ai Comuni per l’insegnamento dell’educazione fisica e musicale, la riduzione da otto a sei giorni della formazione annuale dei docenti e l’aumento del numero massimo di allievi per le lezioni di inglese in quarta media.

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