Ticino

Sindacati pronti a mobilitarsi: ‘Tagli salariali inaccettabili’

Preventivo 2024: riduzione del 2% degli stipendi superiori ai 60mila franchi e niente carovita. Possibile una prima manifestazione già a novembre.

In sintesi:
  • Bosco (Sit): ‘Il Consiglio di Stato rende meno attrattivo l'impiego pubblico’
  • Fonio (Ocst): ‘Conseguenze pericolose anche in altri ambiti’
  • Ghisletta (Vpod): ‘Il Decreto Morisoli va denunciato’
Mesi difficili all’orizzonte
(Ti-Press)
17 ottobre 2023
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Niente carovita e una riduzione della busta paga per quanto riguarda i salari più alti. Sono alcune delle misure concernenti il personale cantonale che il Consiglio di Stato intende mettere in campo per contenere la spesa pubblica. Misure che il governo ha prospettato ai sindacati nell’incontro di questa mattina, dopo quello tenutosi il giorno precedente con i partiti di governo, nell’ambito del Preventivo 2024 del Cantone e della manovra di risparmio, per conseguire il pareggio di bilancio entro fine 2025, che l’Esecutivo illustrerà ufficialmente domani a mezzogiorno.

Il taglio, come detto, concernerebbe i salari più alti. Con questa modalità: i primi 60mila franchi non sarebbero toccati, al resto dello stipendio annuo, ovvero alla differenza, verrebbe trattenuto un contributo del 2%, un contributo di solidarietà. La riduzione effettiva dello stipendio sarebbe quindi, per tutti i dipendenti, compresa in una forchetta fra 0-1,45%. Non verrebbero invece toccati, stando a quanto emerso dall’incontro, gli scatti salariali. Che però si tradurrebbero di fatto in ‘scattini’, considerati la citata misura e il mancato riconoscimento del carovita (lo scorso anno il governo aveva accordato un più 2,5 per cento). Nella conferenza stampa odierna l’Esecutivo dovrebbe scodellare altri provvedimenti riguardanti il personale, derivanti, ma il condizionale è d’obbligo, da una rivisitazione delle prime misure di contenimento (quattordici) confezionate in febbraio dal governo (vedi ‘laRegione’ del 22 febbraio). Fra cui la sostituzione di partenti nella misura dell’80 per cento: la percentuale rimarrà tale o verrà riportata al 100?

Bosco (Sit): inaccettabili, così si rende non più attrattivo l’impiego pubblico

«È grave. Siamo in un periodo di aumento dei costi e dei prezzi – afferma Mattia Bosco, segretario cantonale dei Sindacati indipendenti ticinesi (Sit) – e questa diminuzione del salario, unita al mancato adeguamento al carovita, è inaccettabile. È il segnale di un datore di lavoro, il Consiglio di Stato, che sta facendo di tutto per rendere scarsamente attrattivo l’impiego pubblico». Bosco non ha dubbi: «Si tratta di decisioni che oltretutto demotivano il personale in un momento in cui nell’Amministrazione il carico di lavoro sta aumentando».

Fonio (Ocst): un pessimo segnale verso l’esterno

Duro anche il giudizio di Giorgio Fonio dell’Ocst. «Siamo evidentemente contrariati da questa situazione. Lo abbiamo espresso in modo chiaro – sottolinea il deputato del Centro al Gran Consiglio –. Nelle prossime settimane faremo tutti i passi necessari per far sì che questa contrarietà venga portata avanti».

Secondo Fonio «queste decisioni del Consiglio di Stato avranno delle conseguenze molto pericolose anche in altri ambiti. Il che deve preoccupare tutti i cittadini, non solo i dipendenti pubblici che sono toccati direttamente da questi tagli». Un esempio: «Quello del carovita. Se lo Stato non lo riconosce lancia un pessimo segnale all’economia privata, che si sentirà legittimata a non adeguare a sua volta i salari».

Ghisletta (Vpod): misure che andranno a impattare anche sul parapubblico

Per il segretario della Vpod Raoul Ghisletta «quella del mancato riconoscimento del carovita è la misura più grave, perché lo si perde definitivamente, a meno di rivedere la scala salariale... La misura va a impattare su tutto il personale: su tutti i dipendenti dell’Amministrazione cantonale, ma anche del parapubblico dove verosimilmente ci si adeguerà alla decisione del Cantone». Ma non è tutto. «È inoltre molto probabile – prosegue il sindacalista ed ex deputato socialista al Gran Consiglio – che, in seguito al taglio del due per cento dei salari sopra i sessantamila franchi, i contributi cantonali agli enti esterni verranno ridotti, quando, ricordo, è pendente la richiesta del personale socio-sanitario e socio-educativo di un adeguamento degli stipendi. La situazione è grave»

I sindacati stanno quindi valutando di indire una giornata di mobilitazione a novembre a Bellinzona. «Si pensa di organizzare la manifestazione per il 22 del prossimo mese – indica Ghisletta –. Confido sin d’ora in una massiccia partecipazione, visto che direttamente o indirettamente sono circa ventimila le persone toccate da queste misure. Ma spero in una partecipazione ancora più ampia, visti i risparmi che il Consiglio di Stato annuncerà. Mi riferisco a tagli che concerneranno tutti, anche i non dipendenti pubblici. Dovrebbe essere una giornata di mobilitazione per denunciare il ‘Decreto Morisoli’».

Giornata intensa e di scintille (questione imposte di circolazione)

Domani se ne saprà di più. Il Consiglio di Stato ha infatti convocato la conferenza stampa per presentare il Preventivo 2024, il primo pacchetto di “misure di riequilibrio” e il Piano finanziario 2025-2027. Una giornata di fuoco. Perché qualche ora dopo il governo illustrerà la modifica della Legge sulle imposte e tasse di circolazione. Non sono escluse scintille centriste già in serata.

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