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Salute e costi, il Plr: ‘Cartella informatizzata del paziente’

Con un'interrogazione i liberali radicali chiedono al governo a che punto sia il Ticino con questo progetto e quale sia il piano strategico per il futuro

Un modo per risparmiare sui costi
(Ti-Press)
16 ottobre 2023
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Citata più volte dal Plr come possibilità concreta di risparmio riguardo ai costi della salute sempre più alti, e che si riflettono nei premi di cassa malati, la cartella informatizzata del paziente (Cip) diventa anche protagonista di un atto parlamentare. Con un’interrogazione inoltrata al Consiglio di Stato dai deputati Alex Gianella e Alessandro Speziali, infatti, i liberali radicali scrivono che “un passo cruciale nella trasformazione digitale del settore sanitario è rappresentato dalla creazione di questa cartella, che è sancita anche dal diritto federale”. In poche parole, “questa idea intuitiva prevede la creazione di un dossier sanitario digitale che offre in tempo reale tutte le informazioni relative allo stato di salute del paziente, come il certificato di vaccinazione, il trattamento farmacologico, le cure effettuate, le allergie e i rapporti di dimissione dall’ospedale”.

‘Da noi solo il 3% delle cartelle aperte’

Ebbene, i due granconsiglieri del Plr chiedono al governo a che punto sia questo progetto in Ticino. Partendo dal fatto che “alla fine del 2021 è stata ottenuta la certificazione del sistema informatico impiegato in Ticino e sono stati condotti dei test su alcuni membri della comunità di riferimento che hanno aderito al progetto, come l’Ente ospedaliero cantonale, l’Ordine dei medici, l’Ordine dei farmacisti e le case anziani”. Dal 2022, invece, “la popolazione svizzera può disporre di una cartella informatizzata. Stando a una recente nota diffusa dall’Ufficio della sanità pubblica, da allora ne sono state aperte solo circa 20mila presso le comunità di riferimento certificate: di cui l’83% in Svizzera francese, il 14% in Svizzera tedesca e il 3% in Ticino”.

Le questioni aperte, tra cui le modalità di adesione

Per rendere il tutto più performante, a livello federale è attualmente in corso una revisione della Legge sulla cartella informatizzata. Perché di aspetti delicati ce ne sono, “tra cui la questione dell’adesione alla cartella e l’identità elettronica”. Gianella e Speziali ricordano che “la revisione mira a rendere automatica l’apertura della cartella e a facilitare l’accesso tramite un’identità elettronica statale controllata dal governo centrale, con l’obiettivo di favorire l’uso e la diffusione della cartella stessa, superando le resistenze culturali attuali”. Per raggiungere una diffusione ottimale della Cip, “si sostituirà il modello attuale della volontarietà dell’apertura con un modello opt-out”. E che vuol dire? Vuol dire che “per tutte le persone domiciliate in Svizzera che sono assicurate presso l’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie o presso l’assicurazione militare e che non hanno presentato opposizione all’apertura, viene aperta automaticamente e gratuitamente una Cip”.

‘Creare un’unica comunità di riferimento, attualmente sono otto...’

Nel settore stazionario, si legge ancora nell’atto parlamentare del Plr, “la Cip è obbligatoria dal 2020 per gli ospedali e le cliniche, mentre nel settore ambulatoriale l’obbligo è in vigore dal 2022 per le case anziani e i nuovi studi medici che aprono un’attività sul territorio”. Tuttavia, “è necessario garantire che tutte le strutture aderiscano obbligatoriamente alla cartella affinché essa funzioni efficacemente, promuovendo la condivisione estesa dei dati, come previsto dal principio stesso della cartella informatizzata”. Attualmente in Svizzera le comunità di riferimento sono otto, “e sarebbe forse più opportuno avere un’unica comunità a livello federale per garantire una migliore integrazione tra i diversi sistemi informatici utilizzati”.

Questo a Berna. E in Ticino? Il Plr per saperne di più formula otto domande al Consiglio di Stato, dove chiede aggiornamenti sull’attuale stato di implementazione della Cip nel nostro cantone e se sia stata fissata una tabella di marcia chiara, con la speranza che il tutto parta dal 1° gennaio 2024. Gianella e Speziali chiedono al governo come possa essere spiegato il ritardo nell’utilizzo della Cip in Ticino rispetto agli altri cantoni, quali siano le principali sfide riscontrate in questo processo e quali misure il Cantone stia adottando per superare gli ostacoli.

‘Quali azioni concrete sono state intraprese per favorirne l’adozione?’

Tra le altre domande poste all’Esecutivo da Gianella e Speziali trova spazio anche quella su quale sia il coinvolgimento dei professionisti sanitari e quali iniziative siano state intraprese per favorire l’adozione diffusa e il corretto utilizzo della cartella. Ma, soprattutto, una rivolta al futuro: “Qual è il piano strategico del Cantone Ticino per il futuro sviluppo e l’evoluzione della cartella informatizzata del paziente, con particolare attenzione all’aggiornamento continuo, all’interoperabilità con altre regioni e alla facilitazione dell’accesso ai dati da parte dei cittadini?”.

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