Ticino

Stime immobiliari, prime spaccature in Gestione

La maggioranza della commissione parlamentare con il giurista del Gran Consiglio: ‘L'iniziativa è ricevibile’. Ps e Verdi non firmano il rapporto

In sintesi:
  • Durisch: ‘Non è garantita la parità di trattamento’
  • Guerra: ‘Parola al parlamento’
L’iniziativa aveva raccolto oltre 17mila firme
(Ti-Press)
3 ottobre 2023
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Sulla ricevibilità dell’iniziativa popolare che chiede di neutralizzare a livello fiscale l’aumento dei valori di stima immobiliare, la commissione parlamentare della Gestione si spacca. Una spaccatura tuttavia da relativizzare. Perché la maggioranza, che stamane ha sottoscritto il rapporto redatto dal leghista Michele Guerra, è per la ricevibilità, condividendo il parere del consulente giuridico del Gran Consiglio. Invita quindi il plenum del parlamento a dichiarare appunto ricevibile l’iniziativa portata avanti da Centro, Plr, Lega e Udc. Iniziativa che propone una modifica costituzionale e che ha raccolto 17’352 firme, molte di più delle 10mila necessarie. Chiara la proposta: rendere fiscalmente neutro l’aumento delle stime previsto, attraverso una loro revisione, a partire dal 1° gennaio 2025. Le stime, come stabilisce una sentenza del Tribunale federale, devono essere almeno pari al 70% del valore di mercato dell’immobile. Oggi in Ticino sono al 45% e, secondo gli iniziativisti, un adeguamento genererebbe oltre 400 milioni di imposte aggiuntive.

Sulla ricevibilità dell’iniziativa è stato chiesto un parere al giurista del Gran Consiglio. L’avvocato Roberto Di Bartolomeo ha ritenuto la proposta ricevibile dal punto di vista dell’unità formale, da quella di materia e conforme al diritto superiore. Le sue considerazioni sono riportate nel rapporto di Guerra, che Ps e Verdi non hanno però firmato, rinunciando comunque a presentarne uno di minoranza. «Non capita spessissimo che non ci sia unanimità sulla ricevibilità di un’iniziativa popolare. In questo caso è capitato. Ogni posizione è però legittima. Toccherà ora al parlamento esprimersi. Il rapporto sottolinea le rassicurazione dei servizi del Gran Consiglio cui abbiamo fatto capo per la sua stesura», dichiara alla ‘Regione’ Michele Guerra, relatore e presidente della commissione

«Illustrerò le nostre motivazioni in parlamento quando si voterà sulla ricevibilità», fa sapere Ivo Durisch. Che tuttavia qualcosa anticipa. «Dal nostro punto di vista - afferma il capogruppo socialista - non è anzitutto garantita la parità di trattamento fra sostanza mobiliare e sostanza immobiliare. L’iniziativa prevede infatti un meccanismo di neutralizzazione unicamente se aumenta il valore della sostanza immobiliare. A quel punto però chi detiene della sostanza mobiliare, come un pacchetto di azioni il cui valore in borsa cresce, potrebbe lamentare il fatto di non beneficiare di alcuna neutralizzazione, e dunque della stessa norma prevista invece per la sostanza immobiliare. Potrebbe allora sollevare la questione e cioè la disparità di trattamento. Siamo insomma di fronte a un meccanismo di neutralizzazione asimmetrico, che si attuerebbe soltanto per i beni immobili». Inoltre, aggiunge Durisch, «secondo me non c’è neppure un altro criterio per dichiarare ricevibile l’iniziativa, ossia l’unità di materia. Si parla di stime, andando però a toccare anche la legge tributaria e gli aiuti sociali. I grandi proprietari di immobili saranno sicuramente favorevoli a un’iniziativa che tende a ridurre la pressione fiscale su di loro. Per contro i piccoli proprietari si preoccuperanno maggiormente dell’impatto che l’iniziativa avrà sugli aiuti sociali. Chi voterà questa iniziativa dovrà tenere conto di queste due esigenze contrapposte. Non c’è unità di materia».

Osserva a sua volta Samantha Bourgoin dei Verdi, entrando nel merito dell’iniziativa: «Al di là della ricevibilità, aspetto sul quale si esprimerà a breve il plenum del Gran Consiglio, noi non condividiamo l’applicazione del principio di neutralizzazione in modo indiscriminato. La si potrebbe considerare per proteggere i piccoli e medi proprietari inserendo una soglia sotto la quale la si applica, ma non ha senso riservare lo stesso trattamento ai colossi dell’immobiliare come le assicurazioni e i fondi di investimento delle casse pensioni». L’esponente ecologista non ha dubbi: «Questa iniziativa è la solita proposta travestita da sostegno per il ceto medio quando invece va a garantire guadagno laddove la ricchezza è già ampiamente concentrata».

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