Ticino

Stime, oltre 16mila firme per un aumento fiscalmente neutro

Ampio consenso per l’iniziativa popolare lanciata da Udc, Lega, Plr e Centro. Da parte del Ps si profila un controprogetto ‘più sociale’

Iniziativa presentata il 23 ottobre
(Ti-Press)
20 gennaio 2023
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Oltre 16mila firme, quando ne sarebbero bastate 10mila trattandosi di una modifica costituzionale. È stata «un vero successo» la raccolta di sottoscrizioni per l’iniziativa popolare costituzionale che mira a rendere fiscalmente neutro l’aumento delle stime immobiliari previsto, con la loro revisione, a partire dal 1° gennaio 2025. «Il nostro 4x4 a trazione integrale ha funzionato benissimo», afferma interpellato da ‘laRegione’ il primo promotore del testo, il deputato Paolo Pamini (Udc), riferendosi al fatto che i 16 iniziativisti sono equamente divisi tra Udc, Lega, Plr e Centro. Con un primo risultato già raggiunto: «Siccome si tratta di una proposta di modifica costituzionale, il voto popolare è in ogni modo garantito».

Moltissime firme in un tempo relativamente breve – era il 23 ottobre quando l’iniziativa popolare è stata presentata alla stampa –, e il motivo per Pamini è semplice: «La popolazione ha capito che questa revisione generale non deve assolutamente servire per fare cassetta o a far saltare le prestazioni sociali». Ed è il comitato d’iniziativa a rincarare, in un comunicato, la dose: "Le stime rischiano concretamente di raddoppiare. Una sentenza del Tribunale federale – commentano gli iniziativisti – richiede che le stime siano almeno pari al 70% del valore di mercato dell’immobile, mentre oggi in Ticino sono al 45%. Un adeguamento delle stime senza misure compensatorie genererebbe secondo calcoli preliminari oltre 400 milioni di franchi annui di imposte aggiuntive per la semplice colpa di possedere una casa o un appartamento, magari pure sfitto".

Pamini: le conseguenze non sarebbero solo fiscali

In più, riprende Pamini rispondendo alle nostre domande, «non è che da tutto questo ci sarebbero solo conseguenze fiscali, perché questo aumento impatterebbe in maniera pesante sull’attribuzione delle rendite complementari, sulle rette per le case anziani, sui prestiti di studio, sui sussidi comunali per il fotovoltaico». E ribadisce come «se questa iniziativa venisse approvata dal popolo non si verificherebbe un vantaggio solo per i proprietari immobiliari, ma anche per gli inquilini perché il proprietario potrebbe riversare su di loro i maggiori costi, soprattutto a livello di imposte, che lo colpirebbe».

Raccolte le firme – «e altre ne stanno arrivando», garantisce Pamini –, la consegna alla Cancelleria dello Stato avverrà venerdì 27 gennaio. E con le tempistiche come la mettiamo? «Sarà difficile, ma un’opzione potrebbe essere andare al voto già in autunno. Un’altra opzione, visto che a novembre ci sarà il ballottaggio per il Consiglio degli Stati, potrebbe essere a marzo dell’anno prossimo». Chiaramente, «molto dipenderà se la sinistra deciderà di opporsi semplicemente alla nostra iniziativa o presentare un proprio controprogetto» spiega Pamini.

Durisch: ennesimo sgravio che rende ancor più fragili le finanze cantonali

Un controprogetto che sembra profilarsi all’orizzonte. Ma andiamo con ordine. «I valori di stima in Ticino – afferma il capogruppo socialista in Gran Consiglio Ivo Durisch, ribadendo la contrarierà del Ps all’iniziativa – vanno aggiornati verso l’alto: lo impone la legge e lo impone la giurisprudenza del Tribunale federale. Questo lo sanno anche gli iniziativisti, così come si rendono conto che esiste una disparità di trattamento tra la sostanza immobiliare, come una casa, e quella mobiliare, come ad esempio un conto bancario: oggi, ai fini dell’imposizione fiscale, la prima è infatti valutata meno della seconda. C’è chi sostiene che il conto bancario lo puoi nascondere, la casa invece no. Una tesi assurda. Dobbiamo forse legalizzare il conto bancario celato al fisco?!». Aggiunge Durisch: «Cosa propongono gli iniziativisti? Un nuovo sgravio, perché l’unico modo per neutralizzare fiscalmente l’aumento delle stime è di ridurre l’aliquota sulla sostanza. E questo per tutti, compresi i grandi proprietari immobiliari. Insomma dopo aver fragilizzato negli anni le finanze del cantone a suon di sgravi fiscali, ora ne sollecitano un altro. E a sollecitarlo sono proprio quei partiti del fronte borghese che continuano a invocare tagli a servizi e prestazioni destinati a chi ha bisogno del sostegno dello Stato per campare dignitosamente. Questo modo di agire è inaccettabile e scandaloso!». Insomma secondo Durisch «assistiamo ancora una volta al gioco liberista: prima si svuotano le casse pubbliche e poi si chiedono ancora sgravi, tornando così a svuotare le casse. Noi socialisti a questo gioco non giochiamo!».

Osserva ancora il capogruppo del Ps: «La revisione dei valori di stima può essere l’occasione, facendo pagare ai proprietari immobiliari il dovuto, per stabilizzare le finanze del Cantone, attualmente fragili e non perché si è speso tanto: le casse dello Stato sono state alleggerite a causa delle minori entrate riconducibili a gravi fiscali. E con questa iniziativa si chiedono ulteriori sgravi, per far sì che i grandi proprietari non paghino il dovuto con l’aumento delle stime, un aumento imposto, ribadisco, dalla legge e dal Tribunale federale».

La neutralizzazione fiscale dell’incremento dei valori di stima andrebbe però a vantaggio anche dei piccoli proprietari… «In questo caso, agendo sulle aliquote, che è l’unico margine di manovra che il Cantone ha, si potrebbe lavorare a una progressività fiscale più sociale per quanto riguarda la sostanza per andare incontro ai piccoli proprietari. Questo – evidenzia il capogruppo socialista – potrebbe essere, dal mio punto di vista, un controprogetto all’iniziativa, che peraltro sto già elaborando».

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