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Diritti di visita, ‘i punti d’incontro? Già potenziati’

La Commissione sanità e sicurezza sociale firma il rapporto di Fonio (Centro/Ppd) che ritiene evasa la mozione di Soldati (Udc): ‘Già numerosi benefici’

‘Rafforzamento positivo’
(Ti-Press)
13 ottobre 2022
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Sui punti d’incontro per i diritti di visita ai bimbi dei genitori non affidatari il Consiglio di Stato ha già messo in atto un potenziamento sufficiente, "ed è stato effettuato in modo da evitare problemi e disagi, in particolare ai fanciulli". È questa l’opinione della commissione parlamentare Sanità e sicurezza sociale, che oggi ha firmato all’unanimità il rapporto – redatto da Giorgio Fonio (Centro/Ppd) – con cui ritiene evasa la mozione di Roberta Soldati (Udc) che, riguardo ai punti d’incontro, chiedeva da un lato di fare un’indagine ad ampio raggio per raccogliere più informazioni possibile, dall’altro di pianificarne un potenziamento. Unica commissaria a firmare con riserva, la democentrista Lara Filippini.

Il governo è dello stesso parere

Fonio, riprendendo anche il messaggio governativo con cui pure il Consiglio di Stato chiedeva di ritenere evasa la mozione, scrive che l’opinione dell’esecutivo fosse dettata "dall’indagine e dal potenziamento effettuato, dal costante monitoraggio dell’evoluzione dei bisogni e in virtù del fatto che la tematica verrà ulteriormente approfondita nel ‘Piano d’azione cantonale contro la violenza domestica’". Ma di quali potenziamenti già effettuati si parla? Fonio ricorda quello effettuato tra 2021 e 2022 presso Casa Santa Elisabetta, dove "si è passati dalle 3,5 unità riconosciute a 5,1". In più, "rispetto al messaggio è importante segnalare l’apertura di un ulteriore nuovo punto d’incontro gestito dall’Associazione ticinese famiglie affidatarie a Lugano".

Insomma, per la ‘Sanità e sicurezza sociale’ questo potenziamento c’è stato "e sta generando numerosi benefici". Perché "maggiori aperture permettono di aumentare le fasce orarie su tutto l’arco della settimana e durante i weekend. Una maggiore presa a carico permette di raddoppiare il numero degli incontri settimanali, passando dagli attuali 7/14 diritti di visita a 21 per ogni sede". Inoltre, il rafforzamento "permette di garantire picchetti e copertura educativa in caso di assenza per malattie e ferie, così come di svolgere un lavoro di osservazione e di sostegno del minore e dei genitori".

‘Preoccupazioni condivisibili, ma miglioramenti tangibili’

Per carità, "la commissione condivide le preoccupazioni espresse dalla mozione". Ma i miglioramenti sono tangibili, e quindi "c’è soddisfazione per quanto emerso durante i lavori commissionali e più specificatamente in merito al potenziamento già in atto e ulteriormente previsto". In merito alla richiesta di un’indagine presso tutti i punti d’ascolto, scrive Fonio nel suo rapporto, "è emerso come quest’ultima sia stata fatta nel secondo semestre del 2019 e nel primo semestre del 2020". Questa analisi "ha permesso di rilevare alcune criticità che hanno consentito di migliorare l’offerta". I monitoraggi continueranno "al fine di evitare che si ricrei una lista d’attesa e in un’ottica di rafforzamento qualitativo delle prestazioni erogate".

Per quanto concerne la qualità, "uno dei punti che non è stato considerato nelle indagini effettuate è la durata degli incontri sorvegliati, che è pressoché sempre di un’ora ogni 15 giorni e che, da quanto emerso, non vengono aumentati sia nella durata, sia nella frequenza proprio per problematiche legate alle possibilità dei punti d’incontro". Infine, "la commissione auspica di valutare la possibilità e la fattibilità di una diffusione più capillare dei punti d’incontro".

Con la mozione di Soldati, è ritenuta evasa anche la petizione presentata dall’Associazione ticinese delle famiglie monoparentali e ricostituite.

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