Ticino

Luci e ombre sull’inclusione di persone con disabilità

Per ‘inclusione andicap ticino’ il 2021 è stato un anno contraddistinto da ‘tanti riscontri mirati e concreti’, ma restano numerosi problemi da risolvere

(Ti-Press)
9 giugno 2022
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È trascorso poco più di un anno da quando è stata posata la prima pietra di un progetto «che si prefigge l’ambizioso obiettivo di rendere universale il tema dell’accessibilità». Il riferimento fatto dal direttore del Dipartimento sanità e socialità (Dss) Raffaele de Rosa è al Centro di competenza "Design for all" inaugurato nel maggio del 2021 da inclusione andicap ticino presso la propria sede di Giubiasco. Partecipando alla presentazione del rapporto annuale dell’associazione, De Rosa ha fornito alcune cifre che «dimostrano che l’interesse suscitato dal progetto nelle diverse cerchie professionali e accademiche è rimarchevole»: 826 ore già effettuate, a fronte di un obiettivo di 800, mentre per il 2022 l’asticella è fissata a 1’400. Il direttore del Dss ha colto anche l’occasione per annunciare che all’interno del nuovo documento di Pianificazione del settore Lipsi, uno spazio sarà riservato alla Convezione Onu sul diritto delle persone con disabilità (Cdpd) ratificato dalla Svizzera nel 2014. A otto anni dalla sua entrata in vigore, l’Ufficio degli invalidi intende valutarne lo stato dell’implementazione a livello cantonale e «delineare le azioni che sarà necessario intraprendere in futuro per onorare tale impegno», ha detto De Rosa, ricordando tra le recenti azioni intraprese dalla politica il via libera in Gran Consiglio all’introduzione della lingua dei segni nella Costituzione cantonale.

Il direttore di inclusione andicap ticino Marzio Proietti ha dal canto suo illustrato come nonostante il 2021 sia stato «un anno particolare», l’associazione sia riuscita a dare «tanti riscontri mirati e concreti a molte persone con disabilità» attraverso i suoi settori di attività. Diverse le cifre presentate. Il Servizio barriere architettoniche, che lavora per migliorare l’accessibilità attraverso la realizzazione di spazi a misura di tutti, lo sorso anno ha seguito il 25% di casi in più relativi ad abitazioni private rispetto al 2020, mentre sono aumentate del 50% le richieste di consulenza specializzata da parte dei professionisti del settore edile. Numerose sono poi state le collaborazione con Cantone e Comuni, tra cui ad esempio quella con Bellinzona per rendere fruibile alle sedie a rotelle il percorso della Golena. Nell’ambito della Consulenza giuridica fornita nel campo delle assicurazioni sociali, sono state effettuate poco meno di 5’000 ore di consulenza per 906 persone, con un tasso di riuscita degli interventi del 79%. Nel settore Azienda, costituito da un’impresa sociale, lo scorso anno erano 42 le persone con disabilità occupate in un’ampia paletta di servizi, dalla gestione di cataloghi patriziali, all’allestimento di dichiarazioni fiscali, ai lavori di segretariato. Nel 2021 sono anche state avviate due nuove collaborazioni per la stampa di magliette con una startup ticinese e per la vendita di prodotti con un negozio locale. Quanto al settore Formazione, che prepara all’entrata o al rientro nel mercato del lavoro in modo da evitare o ridurre l’erogazione di rendite Ai, sono state 38 le persone seguite. Al capitolo Politica sociale e promozione culturale, si annoverano ad esempio nove giornate organizzate per formare autisti di trasporto pubblico, dipendenti dell’Amministrazione cantonale e bibliotecari, allo scopo di sensibilizzarli a un comportamento adeguato di fronte alle persone con disabilità. Proficua pure la raccolta fondi grazie a progetti come il Festival Orme giunto alla sua sesta edizione, al Calendario, nonché al sostegno di diversi privati. Guardando a futuro, quello alle porte sarà l’anno del 50esimo dell’associazione: «Stiamo lavorando per sottolineare al meglio questo anniversario», ha preannunciato Proietti, mettendo in luce come dalla fondazione di inclusione andicap ticino «molto è stato fatto da istituzioni e privati, ma ancora molto resta da fare». Dello stesso avviso il presidente Sergio Mencarelli: «Ritengo che la vita delle persone con disabilità possa essere ancora notevolmente migliorata, l’obiettivo finale non è quindi ancora stato raggiunto. Siamo pertanto attivi per risolvere le numerose problematiche che le persone con andicap devono ancora affrontare».

Il poco incoraggiante "rapporto ombra" di Inclusion Handicap

Che la strada da percorrere per una società realmente inclusiva sia ancora lunga lo dimostra il "rapporto ombra" di Inclusion Handicap, l’associazione mantello delle organizzazioni svizzere di aiuto ai disabili, redatto per coadiuvare il Comitato delle Nazioni Unite a esaminare per la prima volta l’attuazione della Cdpd. Tra i vari aspetti, nel documento si legge che "il sistema giuridico svizzero si basa ancora su una concezione medica orientata ai deficit della disabilità, come si evince dalla terminologia" (ad esempio "assegno per grandi invalidi"), e di conseguenza "il tema della disabilità è trattato soprattutto dal punto di vista della politica sociale e assistenziale". Il rapporto deplora anche il fatto che "non esiste un piano nazionale per l’accessibilità a tutti i livelli federali". E anche che, nel sistema di curatele, "nell’ambito dell’accertamento delle capacità di discernimento non si considera se una persona, con un eventuale supporto, sarebbe in grado di agire ragionevolmente". A ciò si aggiunge "un comportamento paternalistico in materia di vigilanza e di gestione: nell’adempimento dei loro compiti, le curatrici e i curatori devono agire nell’interesse della persona assistita, ma devono tener conto soltanto ‘per quanto possibile’ delle sue opinioni". Non esiste poi "una strategia di deistituzionalizzazione per consentire maggior libertà di scelta" rispetto alle soluzioni abitative. E la lista di criticità segnalate da Inclusion Handicap è ancora lunga, passando dal mercato del lavoro alla formazione, dall’accesso alla giustizia alla protezione contro le discriminazioni.

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