Ticino

Coronavirus e scuola a distanza, Sisa: così non funziona

Le rivendicazioni del Sindacato degli studenti: dal rimborso degli abbonamenti di trasporto e delle rette al rilascio d'ufficio degli attestati di maturità

La problematica riguarda tutti i livelli di scuola (Ti-Press)
3 aprile 2020
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"Non crediamo possibile né sostenibile continuare a 'fare scuola' a distanza come se nulla fosse avvenuto". Il Sindacato indipendente degli studenti e degli apprendisti (Sisa) prende posizione, tramite un comunicato, sulle difficoltà della scuola a distanza. "Ricordiamo – scrive il Sisa – che non tutte le famiglie hanno gli stessi mezzi (computer, stampanti, ecc.) né lo stesso tempo da dedicare all’educazione dei figli (molti genitori sono impegnati dal telelavoro). Mantenendo un elevato carico di studio, si rischia quindi di acutizzare le diseguaglianze formative tra gli allievi di diversa origine sociale, oltre ad amplificare fenomeni di ansia, stress e disagio che già si stanno manifestando a causa del confinamento in casa".

Nel post-obbligatorio

Nel grado post-obbligatorio, l’anno scolastico verrà portato a termine ma, avverte il Sisa, "gli studenti non possono più recarsi fisicamente negli istituti gli studenti e devono confrontarsi con il nuovo sistema di insegnamento telematico, che potrebbe ostacolare il successo scolastico degli studenti già in difficoltà portandoli alla bocciatura. Inoltre "la chiusura di diversi settori non essenziali, così come la saggia decisione di lasciare gli stagisti e gli apprendisti nel proprio domicilio comportano per diversi studenti delle scuole d'insegnamento duale, l'impossibilità di svolgere normalmente la propria formazione pratica e causano dunque diversi disagi e perturbamenti per l'ottenimento dell'attestato professionale".

Il terziario

Per quanto riguarda il grado terziario (università, politecnici, Sup, ecc.), "tutti gli istituti sono stati chiusi: a causa di ciò gli studenti non beneficeranno delle lezioni solitamente offerte nella seconda metà dell’anno nonostante abbiano già versato la retta semestrale. Oltre a ciò, l’impossibilità di frequentare biblioteche, laboratori, uffici, ecc. impedisce agli studenti di svolgere le ricerche necessarie ad esempio alla redazione delle proprie tesi di laurea, costringendoli verosimilmente a prolungare di uno o più semestri la propria iscrizione agli atenei".

Il Sisa ricorda che circa 3⁄4 degli studenti universitari lavorano part-time a margine dello studio perché non dispongono di una borsa di studio o il valore di quest’ultima non è sufficiente per far fronte alle spese (quali affitto, cassa malati, cibo, ecc.). A causa della cessazione di tutte le attività non essenziali "questi studenti non possono più far fronte autonomamente alle proprie spese (rimaste comunque invariate) e rischiano di trovarsi in serie difficoltà economiche".

E con l'abbonamento ai mezzi pubblici che si fa?

Infine, ricordiamo come la maggior parte degli studenti utilizzi i mezzi pubblici per recarsi agli istituti scolastici e si ritrovi ora ad aver acquistato dei titoli di trasporto validi per tutto l’anno senza però poterne beneficiare.

In vista di tutto ciò, le richieste alle autorità da parte del comitato centrale del Sisa sono le seguenti:

  • Il rallentamento dei ritmi scolastici e la sospensione delle attività di valutazione per tutta la durata dell’emergenza sanitaria (così come già stabilito da vari cantoni romandi);
  • La sospensione del limite delle bocciature nelle scuole post-obbligatorie: l’insegnamento distanza può avere un impatto negativo sui risultati di chi è più in difficoltà;
  • La deroga alla regola del “double échec” nelle scuole universitarie e l'aumento provvisorio dei tentativi per l'ottenimento dell'attestato di maturità e per i cosiddetti esami “paletto” nelle Sup (le autorità cantonali facciano pressione su quelle federali per modificare d'urgenza l'ordinanza in materia!); 
  • Il riconoscimento facilitato degli esami pratici e degli stage: si garantisca la possibilità di svolgere l'esame pratico anche senza aver concluso l'intero periodo di stage; 
  • L'organizzazione a fine estate di una sessione di recupero per gli esami in tutti gli ordini di scuola del settore post-obbligatorio (sia nel grado secondario superiore che nel grado terziario), laddove questa non fosse già prevista; 
  • Qualora la situazione sanitaria non dovesse permettere il normale svolgimento degli esami per l'ottenimento degli attestati di maturità, sia professionale che liceale, si preveda il rilascio d'ufficio degli stessi. A livello universitario, si valutino invece dei metodi alternativi per la validazione dei corsi qualora non fosse possibile sostenere gli esami in programma a fine semestre. 
  • L’introduzione di sussidi mirati per chi beneficia di una borsa di studio ridotta o per chi non ne riceve una, in modo da sostenere gli studenti e le famiglie in difficoltà; 
  • L'esenzione dall'obbligo di pagamento degli affitti degli alloggi universitari; 
  • Il rimborso di tutti gli abbonamenti per i trasporti pubblici (Arcobaleno, Seven25, ecc.); 
  • La restituzione delle rette universitarie e di tutte le scuole post-obbligatorie.

 

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