Ticino

‘Lo Stato spende troppo!’, l'Udc propone le sue ricette

Il capogruppo Sergio Morisoli: ‘Servono sgravi mirati, revisione dei compiti e informare i cittadini: è dei loro soldi che si parla’

Ti-Press
13 febbraio 2020
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C’è uno spettro che si aggira per il Ticino, secondo l’Udc. Ed è lo spettro della spesa pubblica. «Che schizza sempre più in alto, senza che si agisca incisivamente» annota raggiunto dalla ‘Regione’ il capogruppo in Gran Consiglio Sergio Morisoli. Perché «si parla di un pareggio provvisorio e molto fragile dei conti, ma mai di risanamento. Il livello di crescita della spesa è inesorabile quanto sconfortante, nel quadriennio appena iniziato crescerà di 1,4 miliardi di franchi in più rispetto a quanto registrato gli ultimi quattro anni». Per i democentristi quindi «urgono rimedi», e quelli presentati da Morisoli partono da un assunto fondamentale: «La prima misura per avere finanze sane in uno Stato è quella di avere cittadini informati e consapevoli di quanto danno e di dove finiscono i loro soldi». Quindi, «occorre semplificare questa materia ostica, rendere partecipe la popolazione: è dei loro soldi che stiamo parlando». Tradurre «concetti complessi in un linguaggio comprensibile», insomma.

‘Sgravi fiscali mirati per il ceto medio’

Fatto questo, per l’Udc arriva tutto a cascata. Con una premessa: «Non siamo né terroristi né banditi che vogliono abbattere lo Stato, riteniamo che ci debba essere un equilibrio tra i soldi che entrano e quelli che escono». Di nuovo, quindi, vengono sollecitati «sgravi fiscali mirati per il ceto medio, coloro che pagano metà delle imposte nel cantone. Sgravi che non rappresentano un grosso colpo alle entrate dello Stato ma che danno respiro a chi viene tartassato ogni giorno». Con un concetto-guida: «Se diamo meno soldi allo Stato, è costretto a riflettere meglio su come spenderli rispetto a che se gli entrano a fiumi».

‘I compiti dello Stato vanno rivisti, le esigenze di oggi non sono quelle di decenni fa’

Occorre, per Morisoli, «che vengano rivisti anche i compiti dello Stato. In un discorso di efficienza, bisogna capire quali compiti può e deve assumersi, e quali può delegare. Fuori è cambiato il mondo, dentro sono granitici da un secolo i compiti dello Stato e i suoi uffici. Bisogna cambiare, non è possibile che le esigenze siano le stesse di decenni fa». Infine, «speriamo escano dai cassetti delle commissioni alcune delle nostre proposte, che sono state un po’ dimenticate». Una su cui spingerà l’Udc, «sarà il referendum finanziario obbligatorio».

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