Ticino

Gobbi e il quiz sui tamponamenti: 'Richiamo a fare attenzione'

Il consigliere di Stato chiedeva ai 'twitteri' di indovinare se le targhe delle auto coinvolte in un incidente in autostrada fossero svizzere o italiane

3 febbraio 2020
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Un normale venerdì sera, con un denso traffico automobilistico di pendolari, può trasformarsi in un incubo per chi rimane imbottigliato in autostrada per ore a causa di un banale incidente. Il weekend, insomma, dopo una dura settimana di lavoro inizia nel peggiore dei modi. In una situazione del genere è difficile mantenere la calma e la frizione può scappare a chiunque. Qualcuno, però, che ha un ruolo istituzionale dovrebbe soppesare bene le parole prima di postare alcuni messaggi sui social, le moderne bettole, come le definì efficacemente Umberto Eco. È il caso di Norman Gobbi, consigliere di Stato e direttore del Dipartimento delle istituzioni. “Indovinate che targhe avevano i tre veicoli coinvolti in un tamponamento assurdo in corsia di sorpasso dopo il ponte-diga in autostrada stasera?”, ha scritto sul suo profilo Twitter venerdì 31 gennaio pubblicando un sondaggio con due bandierine (svizzera e italiana), invitando i suoi follower a scegliere.

Il tenore del dibattito che ne è nato, lo lasciamo immaginare. Diciamo che la rete non è né popolata, né animata da Lord: da Trump in giù c’è chi vive politicamente di provocazioni. «Certo, è una provocazione ma soprattutto un richiamo per tutti all’attenzione», risponde via portavoce Norman Gobbi. Rivolta solo nei confronti dei frontalieri? «Sì, anche e soprattutto ai frontalieri, grandi fruitori delle nostre strade e vittime pure loro dei gravi ritardi causati da incidenti troppo banali». «Grazie al progetto ‘Via libera’ – continua Gobbi – siamo riusciti a fluidificare il traffico sull’A2 negli orari di punta. Questi incidenti rischiano di compromettere tutto il lavoro». Insomma, quello di Norman Gobbi era sono un invito alla prudenza e all’attenzione quando si è alla guida. Chi ha interpretato in un altro senso il tenore del post – e sono tanti non solo sui social – è quindi in malafede? Il traffico automobilistico negli orari di punta è una realtà con cui si è confrontati tutti i giorni. Cercare di risolverlo è anche compito di chi è stato eletto – condividendo con altri questo onere – nel Consiglio di Stato di questo cantone. Non è certo quello di aizzare il campanilismo o gli istinti più beceri per alimentare l’eterno derby tra Svizzera e Italia, tra frontalieri e ‘primanostrismo’.

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