Ticino

Norman Gobbi: ‘Già domani valuteremo la situazione’

Per il presidente del Consiglio di Stato è necessario invertire la curva dei contagi. Scuole chiuse? ‘Sarà un tema all’ordine del giorno’

Norman Gobbi, presidente del CdS (archivio Ti-Press)

«Il Consiglio di Stato si chinerà già domani sulla consultazione aperta dal Consiglio federale. All’ordine del giorno c’è la valutazione della situazione epidemiologica alla luce delle misure entrate in vigore prima di Natale e l’eventuale implementazione di ulteriori misure per cercare d’invertire la curva dei contagi». Norman Gobbi, presidente del governo, non nasconde la preoccupazione per il fatto che durante gli ultimi 14 giorni, nonostante la chiusura di bar e ristoranti, il numero di contagi è rimasto tendenzialmente alto.

Prenderete altri provvedimenti, magari in ambito scolastico? «Anche la chiusura delle scuole o l’introduzione dell’insegnamento a distanza nella forma ibrida è uno dei temi. Allo stato attuale l’obiettivo è però quello di non generare un’ulteriore crisi oltre a quella sanitaria ed economica. Mi riferisco a quella educativa. L’esperienza della scorsa primavera non è sempre stata per tutti gli allievi positiva. Occorre inoltre tener conto del problema legato all’accudimento dei figli che dovessero rimanere a casa e a quello del (maggior) tempo libero dei ragazzi più grandi. Per questo bisognerà ponderare bene una scelta del genere e soprattutto per quale tipo di scuola: obbligatoria o post-obbligatoria», aggiunge il presidente del Governo.

Il Consiglio federale ha anche fatto intravvedere la possibilità d’introdurre il telelavoro, dove possibile, in modo obbligatorio. La scelta però sarebbe lasciata ai Cantoni. «Questo è uno dei temi - con il trasporto pubblico - che torna puntualmente», commenta Gobbi. «Potrebbe decretarlo il Consiglio federale, ma non lo fa perché probabilmente al suo interno non c’è una maggioranza. Per quanto riguarda l’amministrazione cantonale e anche per quelle comunali, il televoro è una modalità conosciuta e applicata a seconda delle possibilità e dell’organizzazione dei singoli uffici. Anche nell’economia privata, le aziende che possono lo attuano da mesi. Non credo però che debba essere introdotto obbligatoriamente».

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