Ticino

Piogge intense sulle Alpi, più dighe a rischio sfioro

L'Ofima ha diramato un'allerta per il Sambuco, Aet monitora Sella e Lucendro. MeteoSvizzera: 'Piove, ma fa caldo e non nevica'. E i fiumi si gonfiano

Nel frattempo, sui social fanno capolino i primi post dei fiumi ingrossati: in questa foto degli Amici di MeteoLocarno, il fiume Maggia
21 ottobre 2019
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Pioggia intensa «con quantitativi, a Sud delle Alpi, abbastanza diversi tra le varie regioni» ci spiega Stefano Zanini di MeteoSvizzera. «La zona più toccata, come spesso accade, è in una fascia tra Locarnese, Alta Valle Maggia e parte dell'Alta Leventina» dove si stima vi siano stati tra 250 e 300 millimetri di pioggia. Nelle altre zone è piovuto meno, ma anche qui con importanti differenze locali: «Bellinzonese e basso Moesano ha preso relativamente poco, ma se si va verso l'alta valle del Vedeggio vi sono zone che superano i 200 millimetri».

Particolarità di queste precipitazioni, il limite delle nevicate molto alto per essere fine ottobre. «L'aria è calda, infatti piove ma non fa freddo». E meno neve sulle montagne vuol dire più acqua nelle valli, e «infatti la Maggia ha superato i mille metri cubi al secondo».  Caldo insolito per la stagione, «e caldo resterà, perché non assisteremo alla fine delle precipitazioni con l'arrivo di aria fredda ma semplicemente la perturbazione si allontana verso ovest e restiamo in aria calda». Con, nel fine settimana, zero gradi a 4000 metri.

Nel frattempo, in queste ore di pioggia quasi ininterrotta, iniziano a costellare i social fotografie del maltempo. Chi ne avesse scattate le invii alla redazione, che le pubblicheremo in questo articolo.

 
Dighe a rischio 'tracimazione'

Intanto le intense piogge sulle Alpi hanno portato al limite massimo numerose dighe idroelettriche. In mattinata le Officine idroelettriche della Maggia (Ofima) hanno diramato un'allerta urgente annunciando l'inizio dello sfioro (ovvero la tracimazione controllata) del bacino del Sambuco, in Valle Lavizzara, entro le prossime ore. A rischio sfioro pure i bacini di Robiei, Cavagnoli e Naret.

Situazione leggermente migliore sul San Gottardo: «Stiamo monitorando la situazione dei bacini del Lucendro e del Sella, che potrebbero sfiorare nel corso della sera o della notte – precisa il responsabile comunicazione di Aet Pietro Jolli –. Per ora la situazione non desta preoccupazione». Il lago Sella, dovesse traboccare, scaricherebbe in un affluente del Ticino, mentre il Lucendro andrebbe ad alimentare la Reuss, in canton Uri.

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