Ticino

Diffamazione, condannato per un post e una lettera

Decreto d'accusa (pena pecuniaria sospesa) per Stefano Piazza: aveva attaccato il giornalista Roberto Antonini per un articolo su laRegione

Stefano Piazza (archivio Ti-Press)
1 luglio 2019
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Condannato per diffamazione ripetuta in relazione a un post su Facebook e a una lettera. Protagonista della vicenda è Stefano Piazza, imprenditore, giornalista, saggista e presidente degli Amici delle forze di polizia svizzere, associazione che si batte per inasprire le pene contro gli autori di violenza a danno di funzionari.

Oltre un anno fa Piazza aveva attaccato su un social il giornalista Roberto Antonini per un articolo, pubblicato il 3 aprile 2018 da laRegione, sulla dura repressione dell’esercito israeliano contro i manifestanti a Gaza. La critica di Antonini era tra l’altro supportata da opinioni analoghe espresse da giornalisti e analisti all’interno dello stesso Stato ebraico.
La procura, tramite decreto d'accusa, ha condannato Piazza per diffamazione ripetuta nei confronti di Antonini, non solo per il post visibile a più persone ma anche per una lettera indirizzata al direttore Rsi Maurizio Canetta, con copia alla Corsi. Una lettera nella quale Piazza definiva Antonini “antisemita, razzista, che odia gli ebrei”. 

La condanna proposta dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni nel decreto d'accusa: 10 aliquote giornaliere, per complessivi 2'200 franchi, sospese condizionalmente per un periodo di prova di 2 anni, una multa di 200 franchi e spese di giustizia.
Da noi interpellato per sapere se intende fare opposizione, Piazza non ha rilasciato dichiarazioni, affermando di non aver ancora ricevuto il decreto d'accusa del 27 giugno scorso.

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