Ticino

Diffamazione, condanna confermata per Stefano Piazza

L'imprenditore aveva usato Facebook per attaccare il giornalista Roberto Antonini, autore di un articolo pubblicato su laRegione

Stefano Piazza (archivio Ti-Press)
13 ottobre 2020
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Il 27 giugno del 2019, con decreto d'accusa firmato dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni, era stato condannato per diffamazione ripetuta in relazione a un post su Facebook e a una lettera. Condanna confermata anche dal giudice Siro Quadri della Pretura penale di Bellinzona. La sentenza è stata comunicata alle parti in questi giorni. Protagonista della vicenda è Stefano Piazza, imprenditore, giornalista, saggista e presidente degli Amici delle forze di polizia svizzere, associazione che si batte per inasprire le pene contro gli autori di violenza a danno di funzionari.

Oltre due anni fa Piazza aveva attaccato su un social il giornalista Roberto Antonini per un articolo, pubblicato il 3 aprile 2018 da laRegione, sulla dura repressione dell’esercito israeliano contro i manifestanti a Gaza. La critica di Antonini era tra l’altro supportata da opinioni analoghe espresse da giornalisti e analisti all’interno dello stesso Stato ebraico.
La procura, tramite decreto d'accusa, ha condannato Piazza per diffamazione ripetuta nei confronti di Antonini, non solo per il post visibile a più persone ma anche per una lettera indirizzata al direttore Rsi Maurizio Canetta, con copia alla Corsi. Una lettera nella quale Piazza definiva Antonini “antisemita, razzista, che odia gli ebrei”. 

La condanna proposta dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni e confermata dal giudice Siro Quadri è di 10 aliquote giornaliere, per complessivi 2'200 franchi, sospese condizionalmente per un periodo di prova di 2 anni, una multa di 200 franchi e spese di giustizia. La sentenza è ancora appellabile.

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